Avezzano – Ancora un guasto alla centrale di cogenerazione che alimenta lo stabilimento di LFoundry. Tutto è accaduto ieri mattina presto. Bloccata la produzione. Fonti della Fim-Cisl, hanno riferito che l’allarme non si sarebbe attivato. Il personale sarebbe stato allertato dal black-out, de visu.
La RSU, in un comunicato diffuso in serata, dopo aver sottolineato la circostanza fortunosa per la quel nessuno si è fatto male, invita tutti a una seria e approfondita riflessione sulle politiche gestionali della nuova proprietà. «Non si è fatto male nessuno, per fortuna, e questa è la cosa più importante. L’ultima volta è accaduto a luglio 2020, per ben due volte nel giro di pochi giorni, ma prima di allora era successo 3 volte in 30 anni di attività della fabbrica.»
«Questo nuovo evento di blackout totale alla LFoundry fa riflettere molto sulla politica di gestione della nuova proprietà e su come gli eventi esterni alle strategie di mercato possano determinare assetti e cambiare equilibri.»
La RSU riferendosi a una citazione dell’Amministratore Delegato, pronunciata in un recentissimo incontro con i dipendenti, chiede di riflettere seriamente sull’opportunità di mantenere l’impianto di cogenerazione, con investimenti mirati affinché sia una ricchezza piuttosto che un peso.
In effetti, è di poco più di una settimana fa, la notizia che LFoundry potrebbe cedere la centrale di cogenerazione a terzi. Le ragioni sarebbero collegate all’esigenza di tagliare i costi ma i sindacati ritengono poco plausibili queste motivazioni. L’obiettivo reale, secondo loro, sarebbe di operare un ulteriore spacchettamento dell’azienda con dipendenti annessi.
Se l’ipotesi paventata dalle OO.SS. rispondesse al vero, si starebbe preparando un ulteriore smembramento dello stabilimento dopo quello avvenuto nel 2013 col passaggio del sito produttivo da Micron a Marsica Innovation Technology, e quello di primavera scorsa, con la cessione del ramo d’azienda da LFoundry a Sparc.
Alla luce di ciò, i black-out della centrale di cogenerazione avvenuti negli ultimi 18 mesi assumerebbero un significato che potrebbe andare al di là delle semplici ragioni di ordine tecnico. I frequenti shutdown subiti dalla centrale potrebbero avere avuto implicazioni sulla qualità delle emissioni rilasciate nell’ambiente?
Se la cogenerazione è una delle soluzioni che meglio rispondono alla richiesta di efficienza energetica di molte aziende, essendo in grado di garantire risparmi fino al 40% sul costo complessivo dell’energia, perché LFoundry sta valutando l’ipotesi di cedere a terzi la sua centrale?