Brutta sorpresa per le famiglie e le imprese: al rientro delle vacanze infatti c’è il rischio di ritrovarsi i costi delle forniture energetiche maggiorati fino al 500% del prezzo precedentemente stabilito sul contratto stipulato con la società fornitrice. Le compagnie energetiche possono farlo, la legge lo permette, anche se sul contratto c’era scritto “prezzo bloccato”. In questi giorni infatti migliaia di utenti e imprese di tutta Italia, che rientrano nel mercato libero dell’energia, stanno ricevendo comunicazioni di recesso o modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali sulle forniture di luce e gas inviate dai vari operatori. Lo annunciano le telefonate insistenti dai call-center oppure delle semplici comunicazioni via posta.
“In questi giorni – spiega Consumerismo No Profit, autori della denuncia – cittadini e imprese di tutta Italia che rientrano nel mercato libero dell’energia stanno ricevendo comunicazioni di recesso o modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali sulle forniture di luce e gas inviate dai vari operatori. È tutto legale, le modifiche sono permesse dalla legge, anche per i contratti a tariffa fissa. Le variazioni ai contratti, aggiunge l’associazione, prevededono «un peggioramento delle condizioni economiche offerte ai consumatori. Un kilowattora – continua Consumerismo – viene offerto ad oltre 0,60 euro, quando in condizioni di normalità il prezzo medio era di circa 0,22 euro“.
L’associazione consiglia quindi agli utenti “di tornare il prima possibile alle condizioni di tutela, sia per l’energia elettrica che per il gas. Questo perché, nonostante le tariffe siano ancora elevate, le condizioni sono regolate da Arera, e si evita il rischio di rinegoziazione anticipata delle condizioni economiche da parte degli operatori“. Come si fa? Basta rivolgersi al fornitore che gestisce il servizio tutelato nella località in cui si trova l’utente e chiedere di stipulare un nuovo contratto. Il sito di Arera, l’Autority per l’energia, offre un utile motore di ricerca per l’individuazione delle società di maggior tutela sul territorio (ARERA – Estrattore Pubblico).