L’Aquila – È sempre angosciante trovare cani denutriti, malati, abbandonati. Ancora più doloroso è trovarsi di fronte a due animali che, secondo quanto denuncia la sezione aquilana dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA), sono stati “sfruttati tutta una vita e poi lasciati a morire in alta montagna“. Gli operatori li descrivono, senza mezzi termini, “due scarti di caccia“.
Non sono nuove le denunce di questo genere. Anche nei territori marsicani, infatti, è accaduto più di una volta che le volontarie che si occupano di salvare randagi, abbiano dovuto accudire cani da caccia ormai anziani abbandonati perché ritenuti inservibili dai cacciatori. I due cani da caccia rinvenuti da OIPA hanno intorno ai 10 anni: “Tina (setter inglese, bianca arancio) e Bric (segugio nero focato)“.