Rai Uno presenta in un inserto del Telegiornale Nazionale il Docufilm “Il giovane Silone” realizzato con la regia di Gabriele e Saria Cipollitti. Il progetto proposto dal Centro Studi Ignazio Silone, si avvale del prezioso sostegno della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, cittadino onorario di Pescina e magnante del restauro della casa natale di Silone.
Il Casting, costituito da volontari del luogo per la rievocazione di ruoli appartenenti alla comunità abruzzese rurale dei primi del novecento, è stato convocato per effettuare le prime registrazioni nelle giornate del 25 e del 26 giugno e dal 1 al 3 luglio 2022 presso il Teatro San Francesco di Pescina. Oggi il documentario sul “Giovane Silone”, illustrato in un’inserzione culturale insieme alla casa museo natale dello scrittore, ha mostrato i due momenti fondamentali per la parabola esistenziale dell’uomo Silone: la morte tragica della madre durante il terremoto del 13 gennaio 1915 e l’incontro straordinario con lo “strano prete” Don Orione. In una ricostruzione coscienziale l’essere ideale giovanile coincide con quello reale sul palcoscenico della casa natale dello scrittore che pertanto diventa simbolo di un riscatto morale tramite sentimenti intimi e personali che si fanno universali.
L’evento mediatico “Il giovane Silone” vuole ripercorrere il lungo cammino della libertà intrapreso dal giovanissimo Secondino Tranquilli (nome anagrafico di Silone), già spirito ribelle dalla profonda sensibilità, tra le sue dolorose vicende personali, le scelte fondamentali e la sua opera letteraria da “Fontamara” all’”Uscita di sicurezza”. Quest’ultima opera, pubblicata nel maggio del 1965, è stata fonte di informazioni utili agli autori per l’apparato documentario del film grazie alla sua impronta decisamente autobiografica.
La visione del Docufilm, proiettato per la prima volta il 22 agosto al Teatro di Pescina, nella narrazione dei momenti più significativi della vita dello scrittore, in un percorso teso a svelare, tra le pieghe dell’intellettuale l’adolescente si fa romanzo psicologico e di formazione. L’esperienza personale del nostro Secondino però è proposta dagli autori come specchio di ogni adolescente, di ogni epoca, impegnato nel “mestiere del crescere” nella consapevolezza che spetta ai giovani “dal cuore puro” cambiare lo stato di fatto in nome della libertà di tutti e di ognuno: “La libertà …è la possibilità di dubitare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica” (Uscita di Sicurezza).
Possiamo dire con certezza che l’uomo è l’adolescente che è stato.