La delusione, la rabbia e le lacrime che porta con sé la morte sono indescrivibili, soprattutto se a volare in cielo è una piccola anima di soli 5 anni: è la storia di Samuel Baldassarre, portato via da una malattia neuro degenerativa nel marzo del 2021, nel fiore della sua tenera infanzia, spezzando per sempre i sogni di chi, fin da subito, ha combattuto per e con lui.
Ma le lacrime, spesso, si trasformano in linfa vitale, in sorgenti di forza che rendono indelebile nel cuore e nella mente quegli occhioni color nocciola di una creatura meravigliosa: la sua storia aveva commosso ed unito tutta la Marsica ed in molti si erano mobilitati per aiutare la famiglia, mamma Martina e papà Andrea, organizzando raccolte fondi per combattere quel male. Anche il programma “Le Iene”, con un emozionante servizio, aveva raccontato la storia di Samuel, contribuendo in modo significativo ai fondi per sostenere la malattia.
Purtroppo però, ogni opera di bene e solidarietà, non ha potuto nulla contro quel mostro malvagio che, il 31 marzo 2021, ha spento per sempre il sorriso dolce del piccolo Lele, come lo chiamava il papà Andrea: “Certi ricordi fanno male ma sono orgoglioso di aver creato un capolavoro come te, vivrai sempre nel mio cuore, sei parte di me!”, scrive proprio il padre sui social, ricordando quanti sacrifici ha fatto, insieme alla madre Martina, per riuscire a sconfiggere la malattia.
Un palloncino blu con il numero 7, come l’età che avrebbe compiuto Samuel, accanto a quella lapide bianca che non trova spiegazioni ad un destino così crudele: “Ho fatto di tutto per salvarti ma non ci sono riuscito, ora però sto facendo di tutto per farti essere orgoglioso di me! Proteggimi da lassù, ti amerò per sempre cuore mio”, scrive ancora Andrea Baldassarre, dedicando al suo piccolo, quasi ogni giorno, parole d’amore eterno, quell’amore che solo un famigliare può provare nei confronti di un figlio.
“Se potessi far tornare indietro il mondo, farei tornare poi senz’altro te”, commenta Andrea, riproponendo una frase della canzone dei Negramaro: i suoi commoventi post riescono a mantenere vivo il ricordo del piccolo Samuel, ora libero per sempre dal dolore terreno e dalla crudeltà di una malattia che non ha voluto coltivare quel fiore dagli occhi immensi.