C’era una volta a Tagliacozzo una chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie alla quale era unito un Convento dei frati Cappuccini. Le due foto d’epoca sono state scattate sicuramente poco prima del 1904. Spiegherò poi il perché. Ciò che maggiormente mi preme è raccontare la storia della Chiesa di S.M. delle Grazie e del Convento i cui ruderi vengono erroneamente posizionati in Via Guglielmo Marconi difronte la stazione di Servizio ENI a pochi metri dal passaggio a livello. In realtà la Chiesa era situata dove oggi c’è la scuola elementare Domenico Bevilacqua mentre il Convento, con l’area dedicata alla coltivazione dell’orto, occupava lo spazio retrostante la Chiesa dove in seguito fu costruito lo Stadio di calcio Leo Attili.
Le mura del convento si spingevano fino al fiume Imele dove i frati attingevano l’acqua per il loro orto. La strada che oggi si chiama Via Giuseppe Mazzini, che si trova davanti la scuola Bevilacqua, una volta si chiamava Via dei Cappuccini e questo conferma l’esatta ubicazione della Chiesa e del Convento.
Nel 1891 per decisione del Padre Provinciale Giambattista da Celano gli unici due frati ancora presenti furono trasferiti da Tagliacozzo al Convento dei Cappuccini di Luco dei Marsi. Seppur in condizioni critiche di staticità sia la Chiesa che il Convento rimasero in piedi fino al 24 febbraio del 1904 quando una sequenza di forti scosse sismiche (5,7 gradi della scala Richter) li fecero crollare entrambi.
L’epicentro del terremoto che interessò un’area di 140 km quadrati fu registrato tra Rosciolo e Magliano dei Marsi a soli 6 chilometri d’aria da Tagliacozzo. Alcuni anziani del paese sostengono che le loro nonne hanno raccontato che nel 1915, anno del terremoto di Avezzano, la Chiesa ed il Convento erano già ridotti in macerie. Le cronache del tempo raccontano che la Chiesa di Santa Maria delle Grazie conservasse notevoli opere d’arte tra cui un quadro della SS. Trinità, una piccola statua della Vergine Maria posta sull’altare maggiore, un prezioso Tabernacolo ligneo finemente lavorato da due frati del Convento ed infine un’antichissima campana fusa nel 1561 in una fonderia di Viterbo di proprietà di un certo Francesco. Purtroppo non sono a conoscenza se e in quale Chiesa o Convento siano conservati questi preziosi e antichissimi elementi. Sarei grato a chiunque volesse darmi delle utili indicazioni per poterli ammirare.