Un’intervista che apre le porte al mondo dell’accessibilità, un’intervista per tutti, anche per i non udenti: questo lo scopo dell’incontro con la giovane 24enne Arianna Ciccone, interprete LIS, che a luglio ha concluso il suo percorso di studi quinquennale presso la Scuola interpreti LIS e performer LIS di Roma.
Insieme abbiamo analizzato molteplici tematiche, ponendo l’attenzione sull’inclusione di quella parte di popolazione che, purtroppo, essendo sorda non ha accesso a diversi servizi: ed è proprio la lingua dei segni italiana (acronimo LIS) che viene in soccorso per sopperire alla problematica, essendo un vero e proprio canale visivo-gestuale attraverso il quale i componenti della comunità sorda riescono ad interagire con il resto del mondo e a comprendere il significato di ciò che viene loro comunicato.
Arianna ci ha spiegato come questo suo percorso di studi sia stato per lei fonte di ispirazione anche a livello personale, essendo stata a contatto costantemente con persone sorde e avendone potuto scoprire la bellezza della particolarità: “Tutti hanno il diritto di accedere agli stessi servizi e tutti abbiamo il dovere di fare qualcosa perchè ciò sia possibile. Spero in un progresso sempre più accelerato anche in questo campo, affinché le disparità vengano annullate”, racconta con fermezza la giovane di Tagliacozzo, orgogliosa di svolgere un lavoro così lodevole che apre le porte ad un’inclusione non più utopica.
Reporter Manuel Conti