Abruzzo – Si chiama Mario Ferri ma per molti è noto come “Falco“. È un ragazzo di Pescara che, nel tempo, si è fatto una certa fama come “invasore di campo“. Entra, senza alcun autorizzazione, sui campi di calcio e interrompe le partite per il semplice gusto di farlo o, come è accaduto ieri sera, per fare da veicolo mediatico per messaggi di protesta o di sostegno. Mario Ferri “Falco” è arrivato anche ai Mondiali di calcio in Qatar.
Della sua invasione di campo, che le telecamere non hanno ripreso, oggi si sta parlando in tutto il mondo e di lui stanno scrivendo ovunque. Il suo gesto, questa volta, ha una valenza simbolica e politica molto forte. Oltre a portare sul rettangolo di gioco, tra campioni come Ronaldo e Rui Patricio, la bandiera arcobaleno, fin dall’inizio osteggiata e vietata dalle autorità del Qatar, Mario ha indossato una maglietta azzurra con un doppio messaggio.
Oltre alla famosa “S” di Superman, la t-shirt di Mario “Falco” portava, sul davanti, la scritta: «Save Ukraine», messaggio lampante a sostegno di Kiev, mentre sulle spalle aveva preparato una frase per le donne iraniane: «Respect for iranian women». Il nostro impavido conterraneo, come sempre, è stato fermato e allontanato dal campo del Lusail Stadium dove, per la cronaca, si stava disputando la partita mondiale tra Portogallo e Uruguay, vinta dai portoghesi per 2 a 0.