Avezzano – Fronte della difesa dei 4 Tribunali unito e compatto sul prossimo bersaglio da centrare: dare più tempo e ossigeno alle sedi della Giustizia in affanno, con la richiesta irremovibile e urgente di implementare la pianta organica del personale, attualmente ai minimi storici. Ieri sera, ad Avezzano, in Comune, nuova riunione da remoto sulla salvaguardia dei presidi soppressi. A coordinare l’incontro, il primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che si è confrontato con tutte le forze amministrative e tecniche del Comitato. “Ho avuto già, come coordinatore – ha detto – un primo incontro informale con il viceministro alla Giustizia, Paolo Sisto. Abbiamo convenuto che il momento storico vissuto a livello nazionale, pressato e stressato dal caro-bollette e dalla crisi in Ucraina, detta adesso delle priorità di azione stringenti e inappellabili all’esecutivo: guadagnare tempo oggi sulla vita dei Tribunali per affrontare insieme e seriamente poi la riforma della geografia giudiziaria è la strada da percorrere”.
All’incontro hanno partecipato il presidente della Provincia dell’Aquila Caruso, i sindaci dei Comuni di Lanciano e Sulmona, Filippo Paolini e Gianfranco Di Piero, il vicesindaco del Comune di Vasto Felicia Fioravante, il presidente del Consiglio comunale di Avezzano, Fabrizio Ridolfi, e i presidenti degli Ordini degli avvocati delle quattro città coinvolte.
“Dobbiamo farci ascoltare non solo dal viceministro Sisto, ma coinvolgere anche tutte le altre parti politiche, ossia i rappresentanti al Parlamento dei territori interessati dalla difesa”, hanno asserito gli amministratori che fanno parte del Comitato. Il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, si è impegnato personalmente ad interessare i due sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari. Con la riunione programmatica di ieri, si è stabilito di lavorare ad un documento ufficiale e condiviso che contenga gli elementi fondamentali della richiesta di proroga fino al 2026, facendo leva anche sulle ragioni dell’impossibilità dell’accorpamento delle sedi. Una volta richiesto l’incontro a Roma e stabilita la data, il documento sarà consegnato nelle mani del viceministro e dei due sottosegretari.
Ora la scadenza della proroga è fissata al 31 dicembre 2023. L’ancora è il Milleproroghe di inizio anno. “Questa volta – ha aggiunto il presidente dell’assise di Avezzano, l’avvocato Ridolfi – il nostro interlocutore è un Governo politico e non più tecnico. Auspichiamo che ascolti e raccolga le esigenze reali dei territori, che chiedono una salvezza definitiva: la lotta per la difesa dei Tribunali parte da lontano e non ha bandiere di appartenenza; è una salvaguardia per il bene di tutti”.
Per i quattro presidenti degli Ordini forensi Franco Colucci (Avezzano), Vittorio Melone (Vasto), Luca Tirabassi (Sulmona) e Silvana Vassalli (Lanciano) “la posta in gioco sulla quale non si può più transigere è quella legata alla riapertura delle piante organiche”. Da luglio, ad Avezzano, gli avvocati si sono astenuti dalle udienze come forma di sciopero, al Tribunale di Vasto sono fermi al palo 800 processi penali e una stessa situazione drammatica si vive anche nel Foro di Lanciano, dove a febbraio 2023 chiuderà i battenti la sezione civile perché tre dipendenti andranno in pensione. Manca poi, in tutte le sedi, personale nelle cancellerie: “i cittadini potrebbero avere presto difficoltà anche a farsi rilasciare un semplice certificato. – concludono i presidenti degli Ordini professionali – Una porta aperta con l’ufficio chiuso non serve a niente”.
Il Comitato si è aggiornato a martedì 6 dicembre, con una seconda riunione in video-conferenza, sempre ad Avezzano, per mettere nero su bianco e definire il documento congiunto da portare a Roma.