Faccia a faccia con Silone. Lo spettacolo “Silone intervista” ieri sera in scena a Pescina

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Pescina Lo spettacolo “Silone intervista” ha concluso ieri la venticinquesima edizione del Premio Silone nel suggestivo palco del teatro San Francesco, parte dello spazio dell’ ex convento dei Minori Conventuali, oggi sede del Centro Studi Ignazio Silone a Pescina. Si tratta della prima rappresentazione del testo scritto dallo scrittore Alessandro Tenaglia, messo in scena dalla Piccola Bottega Teatrale, con regia di Mario Massari, anche attore protagonista, assieme a Nicola Pietrangeli.

Un tavolo di legno, cinque sedie e una lampada ad illuminare la scena. Sospese alla parete, le prime pagine di alcune riviste storiche ed alcuni libri di Ignazio Silone. Questa è l’ essenziale scenografia che fa da sfondo all’ intervista impossibile tra lo scrittore Ignazio Silone e un giovane scrittore. Ad accompagnare il dialogo solo il rumore della pioggia leggera, che coincide con l’ entrata e l’ uscita di scena di Ignazio Silone, come ad evocare incursioni in luoghi più nascosti dell’ immaginario.

“Silone intervista” è un’ occasione per interrogare ancora una volta l’ opera dello scrittore di Pescina, scandagliando i temi più importanti della sua opera. La vocazione alla testimonianza della vita dei cafoni abruzzesi, l’ impegno politico, ma anche gli avvenimenti personali della sua vita e i suoi affetti, l’ esilio in Svizzera, fino ad arrivare ai misteri legati alle accusa di spionaggio nel  “caso Silone”. 

L’ interpretazione degli attori Mario Massari e Nicola Pietrangeli è coinvolgente e riesce a dare corpo al dialogo impossibile e ad appassionare il pubblico allo sviluppo del dialogo.

Merito del dinamismo dell’ intervista è anche il testo di Alessandro Tenaglia. Nell’ intervista, fatta di momenti di rottura,   fratture e riconciliazioni, il rapporto tra Ignazio Silone e il giornalista muta continuamente. La volontà di ricerca che porta l’ intervistatore ad incalzare Ignazio Silone subisce ben presto un capovolgimento: è Silone che diventa improvvisamente intervistatore, spingendo il giornalista a confessare i motivi profondi che lo hanno spinto a questa intervista.

Il dialogo immaginario tra Silone e il giornalista è dunque soprattutto un lavoro di interrogazione interna che l’ autore del testo ha fatto con se stesso, ritornando ai temi che ha affrontato nel corso della sua lunga frequentazione dell’ opera dello scrittore abruzzese. Alessandro Tenaglia ha realizzato negli anni diversi lavori sull’ opera di Silone, come la traduzione del volume “Ignazio Silone e Marcel Fleischmann. Amicizia e Libertà” di Maria Nicolai Paynter. 

Proprio il rapporto tra Silone e Fleischmann è uno dei temi centrali toccati in questa intervista che permette di approfondire un tema non spesso toccato dalla critica, ovvero il respiro europeo della riflessione di Silone e l’ importanza dei rapporti tra lo scrittore di Pescina con Ragaz e il protestantesimo socialista. 

Uno spettacolo che riesce a fornire una lettura complessa dell’ opera e della vita di Silone lontana dalle semplificazioni. Uno spettacolo che soprattutto appassiona, perché mette in scena un tema fondamentale, quello dell’ amicizia.

Elio Antonucci

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