Anche la Polizia Locale ha un santo patrono. Si tratta di San Sebastiano martire, comandante dei pretoriani vissuto attorno al 300 d.C. e messo a morte dall’imperatore Diocleziano. I pretoriani erano gli uomini che, ai tempi, svolgevano i compiti di sorveglianza, di assistenza alla popolazione, di aiuto in caso di necessità: un ruolo che, per molti versi, è simile a quello svolto ogni giorno dagli agenti della moderna Polizia Locale.
San Sebastiano era cristiano in un tempo in cui i cristiani erano sistematicamente perseguitati e uccisi. Egli, infatti, venne scoperto mentre dava sepoltura ai Quattro Coronati (i Santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano) a Roma e, proprio per questo, venne sottoposto a un processo sommario e condannato a morte. Il supplizio scelto fu quello delle frecce, per questa ragione nell’iconografia cattolico-cristiana San Sebastiano viene solitamente raffigurato con il corpo trafitto da questi strumenti. Nonostante tutto, il giovane Sebastiano sopravvisse al supplizio inferto e, solo più tardi, secondo la narrazione della tradizione, fu ucciso a bastonate.
Il culto legato a San Sebastiano è molto diffuso, anche nei paesi della Marsica. Basti pensare che ci sono i paesi di San Sebastiano dei Marsi, frazione del Comune di Bisegnae e di Villa San Sebastiano, frazione del Comune di Tagliacozzo, i cui toponimi sono legati al nome del martire. Al giovane santo pretoriano, inoltre, sono dedicate varie chiese della Marsica ed è patrono di alcune comunità, come quella di Ovindoli. Fin dal Cinquecento venne assunto come protettore di diverse corporazioni, come quelle degli arcieri, degli archibugieri o dei mercanti di ferro. Da qui, probabilmente, deriva il moderno patronato della Polizia Locale tanto che i comandi principali, un po’ in tutta Italia, organizzano per il 20 gennaio delle feste e delle celebrazioni particolari.