Abruzzo – Abbiamo perso uno degli alberi più grandi del territorio abruzzese: è crollata la grande Quercia delle Streghe a Passo Cordone, Loreto Aprutino. Stiamo parlando di un albero monumentale, una roverella di 400 anni di vita che aveva un fusto di ben 6,40 metri di diametro. Qualche mese fa è stato deciso di realizzare una potatura che, a quanto pare, ha generato il crollo dell’albero.
Il nome della quercia di Loreto Aprutino è legato al culto delle streghe perché, secondo una vecchia leggenda, le donne si riunivano attorno all’albero per preparare magiche pozioni. A seguito di quanto avvenuto, il WWF ha emesso una nota con la quale critica la scelta legata alla potuta: “Col senno di poi anche un bambino poteva prevedere che il grosso ramo sarebbe crollato dividendo in due il fusto ed anche un ignorante in materia poteva prevedere che il tronco si sarebbe aperto a metà“.
Si legge, inoltre: “Un privato che ha la proprietà di un albero monumentale censito in base ai criteri attuativi della L. 10/2013 non può, giustamente, disporne a proprio piacimento ma deve chiedere il permesso al Comune, ai Carabinieri forestali, alla Regione e al Ministero, tuttavia se l’albero ha dei problemi i costi di manutenzione sono completamente a suo carico, previa l’approvazione degli enti preposti alla “tutela”. In conclusione, la Roverella è stata potata dei suoi rami per una parte della sua circonferenza, lasciando solo un enorme ramo che infine è crollato sulla macchina del proprietario, parcheggiata proprio lì sotto“.
Alberto Colazilli, Presidente Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, scrive: “L’albero era completamente cavo e si raccontano tante storie, di come durante la Seconda Guerra Mondiale, nella sua cavità, venivano nascosti viveri e anche partigiani… la grande Quercia si è schiantata, per colpa del vento, per colpa di una devastante carie interna che aveva completamente divorato il tronco. Solo uno sprazzo di linfa e di legno ancora integro alimentava quello che rimaneva della maestosa chioma. I rami e le branche tutte integre e piene di gemme. Nel 2021 il primo crollo, una sbrancatura provocata sempre dalla carie…. e l’albero non fu più quello di un tempo, scivolando in una lenta, inesorabile agonia“.