Nuclei di Cure Primarie ASL 1, Pietrucci: “Si rischia la chiusura per la mancata sostituzione dei medici andati in pensione”

Abruzzo – “Tanto è grave la situazione dei Nuclei di Cura Primaria nella ASL dell’Aquila – Avezzano e Sulmona che persino il Difensore civico regionale, Morra ha messo sotto accusa l’Assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e il Direttore del Dipartimento alla Sanità regionale. Quello che succede è scandaloso: I Nuclei di Cure Primarie (associazioni di medici di famiglia con ambulatori aperti dalle 8.00 alle 20.00, e dove si può usufruire anche di personale infermieristico e di segreteria) rischiano la chiusura per la mancata sostituzione dei medici andati in pensione. Sapete quanto costa allo Stato questo naturale avvicendamento? Zero euro, visto che i subentri non comportano alcuna spesa dal momento che le indennità del medico che va in pensione vengono trasferite al collega che gli subentra.

Risultato: costo zero. Sapete quante ASL in Abruzzo sono penalizzate per la mancata sostituzione dei medici pensionati? Solo una, la ASL1 (che già soffre di pesantissime carenze di personale e di strumentazioni a scapito dei cittadini) viene discriminata e colpita, mentre le altre Asl continuano regolarmente a sostituire i medici pensionati. Sapete quando è stata presa questa assurda decisione? Proprio adesso, nel momento in cui con il PNRR si programma la creazione delle Case di Comunità di cui sono state già individuate le sedi. Una politica semplicemente coerente sosterrebbe le associazioni mediche che costituiscono l’embrione da cui sviluppare l’organizzazione di lavoro all’interno delle Case di Comunità. E invece le si vuole indebolire fino al rischio di farle chiudere, perdendo esperienze positive e decennali. Sapete qual è la conseguenza di tutto questo? 

La perdita di circa 20 posti di prezioso lavoro di medici di famiglia: solo all’Aquila – dove gli assessori e i consiglieri regionali di destra non si accorgono e sono complici dello scandalo in atto – ci sono 7 medici da sostituire all’interno di Nuclei di Cure primarie che interessano una popolazione di circa 10.000 persone. La cosa ancora più grave è che tutto questo avviene nel corso di un confronto con le organizzazioni sindacali per potenziare la medicina sul territorio e decongestionare i Pronto Soccorso oberati di lavoro. Il dramma della Pandemia aveva dimostrato la funzione vitale della medicina territoriale, come presidio di prevenzione e di cura in grado di affrontare e contenere anche una devastante epidemia come il Covid 19. Invece di “uscirne tutti migliori” come si era sperato, la scelta demenziale e gravissima della Regione aggrava il quadro dell’assistenza sanitaria della provincia aquilana e dell’Abruzzo interno e montano.

E come se non bastasse, l’annunciato progetto di Autonomia differenziata finirà per cristallizzare questa situazione: e le realtà più fragili, più deboli, con meno strutture, meno medici e meno servizi verranno discriminate rispetto ad altre province e regioni. Condivido la denuncia dei sindacati medici, la Federazione Medici di Medicina Generale (FIMMG), il Sindacato Nazionale Medici Italiani (SNAMI) il Sindacato Medici Italiani (SMI) e la CGIL in rappresentanza dei dipendenti dei Nuclei di Cure Primarie. L’assessore Verì intervenga immediatamente per eliminare questa assurda penalizzazione e garantire con l’avvicendamento dei medici l’assistenza di decine di migliaia di persone della provincia dell’Aquila”. E’ quanto si legge in una nota del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

Fonte: Consiglio Regionale dell'Abruzzo

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