La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Nel Giorno del Ricordo «sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. E’ altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende.
Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero».
Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno inizio oggi al Quirinale, alle ore 11, le celebrazioni ufficiali del Giorno del ricordo. Presente alla cerimonia, che si svolge nel Salone dei Corazzieri, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La ricorrenza è stata istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004.
La celebrazione si aprirà con la proiezione di un filmato realizzato da Rai Storia a cui farà seguito l’intervento del presidente di FederEsuli Giorgio de Vergottini. La successiva esecuzione di un brano musicale a cura del coro della banda musicale di Trieste anticiperà l’intervento di Giovanni Orsina, professore ordinario di Storia Contemporanea all’Università Luiss Guido Carli di Roma. A conclusione dell’evento, l’intervento del Presidente della Repubblica.