La giustizia in Abruzzo: reati in calo ma aumentano quelli tra i minori

Abruzzo – Il quadro che emerge della nostra giustizia in Abruzzo dalla relazione, della presidente della Corte d’Appello, Fabrizia Francabandera, effettuata nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tenutasi presso il palazzo di giustizia dell’Aquila, mostra un lieve calo dei reati, da 25mila a 24mila.


I numeri nello specifico registrano un calo dei reati di natura più grave trattati dalla Direzione distrettuale antimafia, allo stesso tempo si riscontra un aumento dei reati commessi da minori, si contano (in base alla relazione annuale giungo 2021-luglio 2022 sullo stato di giustizia in Abruzzo) in Abruzzo 153 violenze tra minori e circa 18 risse.


I numeri nello specifico confermano un calo dei reati dal 25.000 al 24.000 nel Distretto, si registra una regressione degli omicidi del 90%. Viene, invece riportato un minore calo dei femminicidi, nello specifico violenze sessuali, molestie, atti persecutori e maltrattamenti aumentati nel corso della pandemia a causa del convivere forzato con il proprio aguzzino. Sul fronte dei reati minorili, si è riscontrata un’esplosione di violenza tra minorenni (principalmente lesioni personali tra coetanei e risse).


Rimanendo in tema di delinquenza giovanile, si ribadisce il problema della mancanza di strutture adeguate all’accoglienza di minori che necessitano di intraprendere un percorso di rieducazione. Si prende ad esempio l’IPM, struttura detentiva per i minori, presente sul territorio aquilano, che nonostante le ingenti risorse pubbliche impiegate per la sua realizzazione, verte in uno stato di abbandono. Questo comporta un esodo da parte dei minori, che sono costretti a spostarsi in altri distretti e ad interrompere i rapporti con la propria famiglia e i servizi sociali della zona.


Altri numeri che trattano del tema della giustizia in Abruzzo riportano un aumento del 7% della popolazione detenuta. Nonostante questo innalzamento di detenuti nel distretto, l’Abruzzo quest’anno non è stato colpito direttamente dal fenomeno dei suicidi in carcere. Evento che costituisce la parte più sofferta della storia detentiva e per questo meritevole di essere trattato nella riforma della giustizia della Ministra Cartabia.

S.D.R.

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