Abruzzo – In termini matematici, la convivenza uomo-orso in Appennino centrale potrebbe essere vista come la probabilità di interazione di n. abitanti/visitatori nell’home range dell’orso per n. totale di orsi marsicani. Razionalmente sembra un numero grande, ma davvero i residenti o i turisti avrebbero la possibilità di entrare in contatto con tutti gli orsi marsicani? Per fortuna no!
Infatti, come confermano gli amici di L’orso e la formica, sono pochi gli individui di orso che includono l’attraversamento dei paesi tra i percorsi del proprio territorio e, per di più, alcuni non si fanno nemmeno notare né procurano danni. È chiaro che le interazioni possono avvenire anche in ambienti non urbani, ma lì le probabilità si riducono ulteriormente. Il modo migliore per evitare di attirare l’orso in paese, e quindi di avere conseguenze spiacevoli e potenzialmente pericolose, è gestire al meglio le fonti di cibo per il plantigrado, vale a dire frutta, animali da allevamento, apiari, cibo per animali domestici e spazzatura.
Non è semplice rendere ogni “angolo” a prova d’orso, ma le soluzioni sono tante e fattibili, e le stiamo adottando anche nel corso del LIFE Bear-Smart Corridors: raccogliere la frutta prima che maturi, installare recinti elettrificati, cancelli e pollai a prova d’orso, tenere il cibo per animali domestici all’interno delle abitazioni ed esporre la spazzatura, specialmente la frazione organica, solo in prossimità dell’orario di ritiro.
Fonte: LIFE Bear-Smart Corridors