Sentenza sulla tragedia di Rigopiano, i parenti delle vittime: “Sconforto e disperazione, come sei anni fa”

Abruzzo – Nel pomeriggio di ieri, come abbiamo comunicato attraverso le nostre pagine, il giudice del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea ha emesso la sentenza relativa al processo di primo grado nei confronti dei 30 imputati che erano stati, a vario titolo, ritenuti responsabili di quanto avvenuto a Rigopiano il 18 gennaio 2017. Sono state 25 le assoluzioni e 5 le condanne.

Dopo la lettura della sentenza, i parenti delle vittime hanno gridato tutto il loro sdegno e la loro delusione. Oggi, in una nota condivisa sul profilo “Rigopiano, in attesa del Fiore“, si leggono le parole di rammarico espresse dai familiari delle 29 vittime: “Dopo 6 anni di stillicidio e di calvario nella determinata e dignitosa richiesta di verità e giustizia, ieri presso il tribunale di Pescara è stata emessa una sentenza, a nostro avviso, ingiusta ed irrispettosa“.

Continuano i parenti: “Con poche parole e tanta freddezza, è stata scritta una delle più brutte pagine di storia giudiziaria italiana. La sentenza di ieri, oltre che uccidere per la seconda volta i nostri Angeli e catapultare tutti noi familiari nello sconforto e nella disperazione di 6 anni fa, ha lanciato un pessimo messaggio a tutti gli italiani e, ahimè, a chi amministra il nostro Paese. Il nostro MAI PIÙ è stato sottovalutato e quasi schernito, in un’aula di tribunale, da chi emette sentenze in nome del popolo italiano. NO!!! NON IN NOSTRO NOME, NO!!!“.

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