Oggi, 10 Giugno 2024, un po’ in tutta Italia sono state organizzate cerimonie in ricordo di Giacomo Matteotti, ucciso esattamente 100 anni fa. Il suo assassinio rimane tuttora una delle vicende più drammatiche della Storia italiana del Novecento. Matteotti venne rapito e ucciso da un gruppo di fascisti sul lungotevere di Roma, mentre si stava recando in Parlamento.
Con il suo discorso del 24 Maggio 1924 il deputato socialista aveva denunciato apertamente, e con estremo coraggio, una serie infinita di violenze, illegalità e abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni. Dopo soli 11 giorni, Matteotti venne rapito, caricato su una una Lancia Trikappa nera e immediatamente assassinato con un colpo di coltello al cuore.
I gruppi di potere fascisti, Mussolini in primis, si erano sentiti sfidati dalle parole del politico originario di Fratta Polesine. Il suo corpo venne rinvenuto circa due mesi dopo l’omicidio, precisamente il 16 agosto 1924: era stato sepolto, in maniera approssimativa, poco fuori Roma.
La morte violenta di Matteotti, che lui stesso aveva preannunciato il 24 Maggio dicendo “Io, il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me“, scosse profondamente la società italiana del tempo. La sua preziosa figura umana e politica, tra le prime autorevolmente antifascista, rimane tuttora fonte di ispirazione per chi lotta per la libertà e la giustizia sociale.
Le celebrazioni del centesimo anniversario rappresentano più che un tributo a Matteotti quale simbolo di sacrificio per la libertà; costituiscono un momento di meditazione sulla sua eredità politica e morale. Egli si rivela non semplicemente come una vittima dell’autoritarismo, ma anche come un baluardo di rettitudine e dedizione civica, incarnando l’ideale di un politico devoto primariamente al bene dei cittadini e alla salvaguardia dei principi democratici.