Valle Roveto – Si è concluso il 15 scorso, il ciclo di tre sessioni di webinar sui Contratti di Fiume organizzati dall’Anci Abruzzo-IFEL in collaborazione con il CIRF, il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale. A curare e moderare gli appuntamenti che hanno avuto luogo nei giorni 3 – 10 e 15 dicembre, dalle 15.00 alle 17.00, la dottoressa, Ileana Schipani, naturalista e Sindaco di Scontrone.
Per la Schipani, la risposta ai sempre più frequenti eventi alluvionali che colpiscono i nostri territori non va declinata necessariamente con la costruzione di nuove opere. È proprio la trasformazione morfologica dei corsi d’acqua che, per esempio, in occasione di eventi meteorici estremi, finisce per innescare fenomeni di dissesto idrogeologico che mettono alla corda modelli errati di insediamento sul territorio.
«Per decenni non si è realmente saputo considerare cosa significhi convivere con i corsi d’acqua, illudendosi che fosse possibile “mettersi in sicurezza” relegandoli in spazi sempre più ristretti.» Secondo il Sindaco di Scontrone, è necessario e urgente, restituire, ovunque possibile, spazio ai fiumi, dove possano muoversi ed esondare, in modo non drammatico.
«Questi fenomeni vanno gestiti con più aggiornate politiche territoriali e attraverso sistemi di allarme e prevenzione che scongiurino la perdita di vite umane e riducano i danni entro limiti accettabili.»
Dai webinar è emerso che le amministrazioni comunali, vedono il manifestarsi sul proprio territorio, degli effetti di dinamiche molto impattanti, che il più delle volte, si generano su una scala territoriale che va al di là dell’ambito comunale, investendo tutto il bacino idrografico di riferimento.
Questa è la ragione per la quale, per raggiungere un’efficace azione di riduzione del rischio sul territorio, occorre una consapevolezza condivisa, fra amministratori e tecnici locali, circa la necessità di dotarsi di strumenti utili a comprendere queste dinamiche, sempre più ampie e ricorrenti.
Il passo successivo è coordinarsi su scala territoriale ed inserirsi in un’efficace gestione e pianificazione di bacino, superando l’approccio puntuale e locale. Per farlo bisogna raggiungere l’integrazione verticale tra le conoscenze a livello di autorità di distretto e le competenze di governo del territorio proprie delle amministrazioni locali.
«Nel corso degli interventi ci è stato chiesto di costituire, come Anci Abruzzo, un coordinamento delle esperienze abruzzesi al fine di socializzare le buone pratiche e intervenire nella partita che si apre per i finanziamenti di sostenibilità ambientale che sono un punto strategico degli investimenti che ci vengono richiesti nella programmazione dell’uso dei fondi del Recovery Plan.» Ha detto la Schipani, che ha aggiunto.
«Un’esperienza decisamente positiva, con una buona partecipazione di amministratori, dipendenti delle strutture tecniche degli enti locali e professionisti e con una grande attenzione ai temi trattati: come funziona un fiume, come si affrontano le problematiche relative alla gestione dei sedimenti e della vegetazione riparia.» Infine la conclusione.
«I Contratti di Fiume possono promuovere lo sviluppo territoriale partendo dal ripristino dei corsi d’acqua e dalla loro tutela. Abbiamo messo in moto diverse energie, continueremo a fluire in questo alveo. Un ringraziamento speciale a Massimo Luciani, Direttore di Anci Abruzzo e a tutti i relatori intervenuti, Giulio Conte, Francesco Comiti, Giuliano Trentini, Andrea Goltara e Tommaso Pagliani.»