Avezzano – Sindacati, sindaci, amministratori, associazioni e rappresentanti del mondo della politica hanno partecipato, davanti all’ ospedale di Avezzano, alla manifestazione indetta dalla CGIL in difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della Asl1, dei giornalisti che hanno raccontato e denunciato la situazione in cui versa la sanità provinciale e dei cittadini che necessitano di cure. Solidarietà per tutto il personale sanitario in prima linea nella lotta contro il Covid-19 che, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, chiede maggiore sicurezza, per sé e per i pazienti, dispositivi di protezione adeguati, turni che garantiscano i necessari riposi e adeguatezza dei luoghi di lavoro.
“La risposta migliore che possiamo dare in questo momento– ha detto Francesco Marrelli, segretario provinciale CGIL- è dedicare un applauso al personale sanitario, mortificato dai comportamenti della Asl e della Regione Abruzzo. Questo è l’ospedale che ha visto morire persone in attesa di ricovero. Le responsabilità della Asl sono sotto gli occhi di tutti. Chiediamo alla Regione e alla Asl 1 di riconsegnare dignità ai territori della provincia dell’Aquila. Chiediamo maggiore chiarezza. Immediatezza rispetto alle scelte che si vogliono prendere”.
“Questo territorio – ha affermato il consigliere comunale di Avezzano Alfredo Chiantini – ritiene importante una manifestazione del genere per mettere i paletti su punti per noi vincolanti. Oggi, 18 dicembre, viene acquistata la macchina per i tamponi, viene allargata la terapia intensiva e viene realizzato un doppio ingresso per il pronto soccorso. La Asl queste cose ce le ha comunicate solo oggi. Aspettiamo la fine dell’emergenza, perché oggi una Asl senza Testa è peggio di una Asl con Testa. Ma alla fine dell’emergenza chi ha sbagliato dovrà assumersi le responsabilità. Per ora lavoriamo insieme”.
“Ringrazio chi sta manifestando la solidarietà al personale sanitario marsicano” ha esordito il sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio. “Anziché porre rimedio agli enormi problemi che si sono verificati nelle nostre strutture hanno perso tempo a diramare circolari in cui intimidivano e chiedevano silenzio. Noi siamo qui anche per tenere alta l’attenzione e gridare forte senza fare propaganda politica, ma per difendere il diritto costituzionale alla salute. Siamo alle porte di una terza ondata che dovrebbe verificarsi dopo le feste. Siamo pronti? Hanno assunto nuovo personale? Non vogliamo più assistere a scene di persone morte in auto dentro l’ospedale o di malati costretti a fare i propri bisogni nei secchi. Chiediamo alla Asl di procedere immediatamente alla riorganizzazione del sistema sanitario. Grazie a tutti per questa bella testimonianza di civiltà”.
servizio di Roberta D’Agostino
foto e video di Amaral Giulio
VIDEO
Foto di Amaral Giulio