Pescina – Nello splendido video d’epoca che vi proponiamo, il grande scrittore marsicano Ignazio Silone ci dona un frammento delle sue memorie d’infanzia quando, prima che il terremoto del 1915 distruggesse buona parte di Pescina, suo paese natale, e causasse la morte, tra gli altri, di sua madre e di altri familiari, era solito seguire tradizioni natalizie tipiche della nostra cultura.
C’erano racconti, spiega Silone, che avevano su di lui una grande influenza ed esercitavano una toccante suggestione. “Si usciva per la messa di mezzanotte, si accendeva il ciocco di Natale nel camino, si lasciava qualche provvista sul tavolo” racconta lo scrittore “Si lasciava la porta di casa aperta perché, in quella notte, ci dicevano gli adulti, la Sacra Famiglia era in giro per il mondo in fuga e perseguita dagli sbirri. Bisognava fare in modo che se avesse avuto bisogno di sostare o di rifocillarsi o se fosse nel timore di essere presa, poteva entrare nella nostra casa o in quella del vicino e riscaldarsi, rifocillarsi“.
Memorie che Silone rammenta con affetto e commozione. Racconti radicati nella tradizione natalizia marsicana d’altri tempi, quella che, dice Silone, “instillava il rispetto e la solidarietà per i perseguitati, inoltre dava del mondo nel quale si stava entrando, un’immagine piuttosto pessimistica, in cui l’innocenza è spesso perseguitata“. Un messaggio di grande umanità e di profondo radicamento nella fede cristiana quello che Ignazio Silone ci trasmette con questo video: “solidarietà verso i perseguitati e il rispetto verso l’innocenza perseguitata“.
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