Massa d’Albe – Nel corso del tavolo tecnico che si è svolto questo pomeriggio nel “campo base” di Forme di Massa d’Albe, i responsabili delle varie squadre impegnate nelle operazioni di ricerca dei quattro dispersi sul Velino hanno fornito indicazioni sia a proposito del lavoro fatto fino a questo momento, sia in merito alle prossime iniziative che saranno messe in campo.
Gli aggiornamenti forniti ci permettono di capire, in maniera più chiara, quali siano stati i passaggi delle fasi di ricerca ma consentono anche di poter confermare che il lavoro di coordinamento e di soccorso in atto in questi giorni sul Velino, è tra i più complessi, delicati e seri che siano mai stati svolti nel nostro territorio.
Tutti i responsabili, dal Soccorso Alpino alla Guardia di Finanza, dalla Polizia di Stato agli Alpini, dai Carabinieri ai Vigili del Fuoco e alla Protezione Civile hanno confermato di aver dato vita a una potente e fruttuosa sinergia. Ogni strategia viene condivisa e supportata in maniera totale tra tutte le forze impiegate. Sul campo, in questi giorni, sono state operative circa 300 persone, spiega il dott. Perilli del Soccorso Alpino d’Abruzzo, e si stanno usando tecniche innovative per le nostre zone, come l’utilizzo di micro cariche esplosive necessarie a bonificare la zona di ricerca.
Si tratta di un lavoro complesso, considerata la vastità delle zone di accumulo e lo spessore della neve. Il vice ispettore della Polizia di Stato, Paolo Borgonovo, proveniente da Moena, spiega che la valanga è molto vasta e lo spazio da sondare è notevole. Servirà tempo e, se necessario, far arrivare nuovo personale: anche i cani hanno bisogno di riposare.
Nella giornata di domani, se le condizioni meteo lo consentiranno, verrà elitrasportato, attraverso l’utilizzo di un elicottero S-64 Skycrane, denominato la “gru del cielo”, un mezzo meccanico apripista dalla stazione sciistica di Ovindoli. Si tratta di un grande mezzo capace di spostare grandi quantità di neve. Il responsabile dei Vigili del Fuoco, infatti, fa presente che c’è un vallone lungo circa 2 km, larghezza media 100 metri, con diversi metri di neve all’interno.
Lo spazzamento della neve permetterà di abbassarne il livello in maniera graduale per poter poi sondare e fare ricerca. Strato dopo strato, si può procedere con strumentazione tecnologica specifica capace di consentire analisi approfondite della valanga. “Non si può lasciare nulla di intentato” dice Perilli. E bisogna anche sottolineare che far lavorare tante persone su un sito pericoloso non è semplice.
Tutti gli operatori coinvolti non hanno mancato di ringraziare la nostra collettività e i nostri rappresentanti per l’ospitalità e la disponibilità dimostrate. Ogni operatore del soccorso che, in questi giorni, ha lavorato in quota sul Velino o nel campo base di Forme ha trovato nei marsicani persone accoglienti e pronte a dare una mano.