Avezzano – A mezzanotte in punto, al termine del giorno di San Valentino, il semaforo esalerà il suo ultimo respiro. Probabilmente nessuno piangerà sulle sue spoglie. «In linea con gli impegni elettorali, abbiamo fatto scattare il countdown per lo spegnimento del software di rilevazione delle infrazioni semaforiche, mentre le telecamere di videosorveglianza saranno inglobate nel sistema nazionale di controllo del traffico veicolare che fa capo al Ministero dell’Interno.»
Secondo il sindaco di Avezzano, gli apparati di controllo del traffico non devono essere dei bancomat a uso esclusivo dei comuni che, per far cassa, vessano i cittadini, come accaduto col T-red installato all’incrocio tra via XX Settembre e via dei Fiori dalla precedente amministrazione. Un apparato che Di Pangrazio definisce un vero e proprio incubo per gli automobilisti.
«Lo scopo principale di tali apparati deve essere quello di fare prevenzione.» Dice Il Sindaco, per il quale, la nuova missione di queste apparecchiature, sarà prevenire situazioni critiche legate al traffico veicolare, grazie al collegamento al sistema nazionale SCNTT, il Sistema Centralizzato Nazionale Transiti del Ministero dell’Interno.
Di Pangrazio fa sapere che nel bilancio di previsione 2021, la voce – proventi e sanzioni per violazioni del Codice della Strada – schizzata in alto nel 2019, per effetto dell’attivazione del sistema da parte dell’amministrazione De Angelis nel dicembre del 2018, sarà ridotta di oltre 1 milione di euro.
La proposta, arrivata dal gruppo di lavoro istituito dal sindaco, composto dal vicesindaco, Domenico Di Berardino, dall’assessore ai lavori pubblici, Emilio Cipollone, dal consigliere comunale, Roberto Verdecchia, dal Comandante della polizia locale, Luca Montanari, e dai funzionari Claudio Tonelli e Giorgio Ercole, è stata subito messa a terra dall’esecutivo, che ha dato l’avvio alle procedure tecniche per disinstallare il T-red.
Di Pangrazio ricorda le molte proteste legate alle controversie sul superamento della striscia bianca di arresto sulla sede stradale, proteste che indussero l’ex sindaco a spegnerlo poco prima della sfiducia. Tali controversie produssero migliaia di ricorsi al Giudice di Pace e al Prefetto dell’Aquila che videro il Comune spesso soccombente.
Con l’adesione al sistema SCNTT, approvata nei mesi scorsi dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tutto l’apparato di videosorveglianza, entrerà a far parte della rete di rilevamento e controlli del traffico nazionale del Ministero dell’Interno, e sarà via via allargato ad altri incroci strategici della città.