Avezzano – “Ci rivolgiamo a Lei in un giorno importantissimo per tutti gli Abruzzesi e non solo, quello della delicata decisione in merito al proseguimento o meno della didattica a distanza nella nostra Regione”. Inizia così la lunga lettera di un folto gruppo di genitori di Avezzano inviata questa mattina al Presidente della Regione Marco Marsilio, e per conoscenza a tutti i Sindaci della Marsica, per sensibilizzarlo sulla didattica a distanza e sulle diverse problematiche ad essa inerenti.
I genitori riferiscono al Governatore come, in particolare, l’ultima ordinanza regionale, che ha disposto la chiusura in presenza anche delle scuole primarie, sia stata totalmente inaspettata ed ha colto tutti di sorpresa.
“Attualmente siamo tutti un po’ confusi, genitori, insegnanti, studenti” continuano i genitori “Tra questi ultimi i bambini sono quelli che stanno pagando il prezzo più alto. Nella nostra palese sofferenza di insegnanti, genitori, lavoratori in genere, ci siamo sforzati di capire le motivazioni delle Sue ordinanze e dei vari Dpcm del governo, le abbiamo rispettate come cittadini degni di questo nome. Abbiamo anche cercato di capire perché le scuole vengono reputate le principali responsabili di un aumento dei contagi, quando studi di portata internazionale, quali quelli della Prof.ssa Gandini, dimostrano scientificamente che così non è. È uno sforzo nella ricerca, però, che pochi citano o considerano. La prova, nel nostro territorio, è forse il fatto che nello scorso autunno, nelle scuole aperte, non abbiamo subito un numero consistente di contagi. In caso contrario sarebbero state, ovviamente e giustamente, chiuse immediatamente”.
I genitori chiedono al Presidente Regionale di riflettere sulla loro dichiarata opposizione a considerare la DAD come strumento serio d’istruzione a tutti i livelli e di adoperarsi per far valere la loro idea di fondo e cioè “la necessità di una Scuola in Presenza anche nei momenti difficili, già vissuti lo scorso autunno senza chiusura delle scuole, almeno nella Marsica o in altri territori”.
“Nessuno ci può dire, se e quando, questa pandemia finirà, se e quando ne arriveranno altre, se e quando cambierà la gamma di colori per definire le aree del contagio. Tutti invece possiamo dire che la DAD sta creando gravi disagi negli studenti in primis, ma anche nelle famiglie. Che tutti sono concordi nel dire che questa non è scuola, che tutti sono delusi perché bambini e ragazzi, pur avendo rispettato le regole, si ritrovano intrappolati dietro a un monitor. Infine i nostri ragazzi li vediamo spesso in giro o seduti in gruppi sulle panchine dei parchi, anche di mattina. Quindi, paradossalmente, i contagi che si vorrebbero evitare in classe vengono favoriti all’aperto” concludono i genitori avezzanesi.