Luco dei Marsi – Il 21 marzo rinnova l’arrivo della primavera e coincide anche con la “Giornata Mondiale Della Poesia” istituita nel 1999 dall’Unesco. Se la poesia è l’ultimo faro per l’umanità, osservava il grande poeta americano Lawrence Ferlinghetti, essa rappresenta la speranza. Come dopo il riposo della stagione fredda, puntualmente, a ogni primavera si ripete il miracolo della nuova fioritura, nello stesso modo, il poeta si chiede perché anche il cuore dell’uomo, con l’arrivo del caldo, non rifiorisca aprendosi agli altri.
La poesia considerata dal poeta libanese Kahlil Gibrain “un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti” rincuora e incoraggia dando vita a mondi nuovi. Il conforto delle parole oggi sembra più che mai necessario per superare emotivamente limitazioni ed ostacoli causati dalla pandemia. La poesia è una chiave preziosa e insostituibile per entrare in contatto con quella vasta e misteriosa parte della nostra psiche che suscita emozioni per aiutarci ad esprimerle in modo creativo. Abbiamo infinitamente bisogno delle sue magie per ritrovare la meraviglia dell’infanzia e riaccendere la fiducia in noi stessi e nel futuro.
Nelle parole delle poesie, luogo fondante della memoria sia letteraria che esistenziale di ogni espressione artistica, balena l’infinito che rende visibile l’invisibile alla ricerca del senso recondito della vita in una narrazione che apre ogni sentimento all’amore.
Ricca di attualità la saggia considerazione, sulla connotazione salvifica della parola scritta, di Emily Dickinson: “Non c’è nessun vascello che, come un libro, possa portarci in paesi lontani, né corsiere che al galoppo superi le pagine di una poesia. E’ questo un viaggio anche per il più povero, che non paga nulla; tanto semplice è la carrozza che trasporta l’anima umana”.
Quale miglior modo per celebrare la poesia con semplici versi:
Noi Poeti.
Parole intrecciate di luce
Cullate tra arcane sonorità,
Palpitano nel nostro cuore
Per liberare
Nell’azzurro
Il messaggio d’amore.
Se il vento posasse
Sulle labbra del divino
I significati del nostro vivere
Sarebbe certamente
Complice di connubi gialli
Di polline e di aprile;
Perché c’è nel nostro
Scrivere
Lo scorrere vitale
Del ruscello che sorge.