Avezzano – L’ufficio di presidenza del Senato ha confermato la revoca del vitalizio a Ottaviano Del Turco. Il leader socialista, settantaseienne, oggi è gravemente malato, tanto che si è resa necessaria la nomina di un amministratore di sostegno nella figura del figlio, il giornalista Mediaset, Guido Del Turco.
Proprio il figlio ha dichiarato all’AdnKronos «Occorre sempre avere il massimo rispetto verso l’alta istituzione del Senato e del suo ufficio di Presidenza. In qualità di amministratore di sostegno ricorreremo con l’avvocato Paniz presso la commissione contenziosa.» aggiungendo ancora.
«Desta grande perplessità il fatto che per togliere a mio padre quella che è a tutti gli effetti la pensione, il Senato della Repubblica abbia atteso la mia nomina dal tribunale di Avezzano, esempio raro di efficienza visto che in soli 15 giorni e con due udienze sono stato nominato a curare gli interessi di mio padre.»
La revoca del vitalizio all’ex Senatore Del Turco era stata decisa dalla Presidenza del Senato, in virtù della condanna definitiva a 3 anni e 11 mesi pronunciata dalla cassazione nell’ottobre 2018 in relazione all’inchiesta su Sanitopoli. Nella circostanza diverse voci critiche si erano levate contro la decisione.
L’avvocato Caiazza in una ricostruzione dell’iter giudiziario che ha interessato Del Turco, non esitò a definire imprudente la condotta del tribunale di Pescara che al primo grado di giudizio accolse tutte le accuse. Il legale racconta che in appello, gran parte delle accuse furono smontate, mentre restarono in piedi quelle connesse alle foto del famigerato scambio delle mele a Collelongo.
Caiazza tiene a puntualizzare che per la Corte d’Appello, la Giunta Del Turco, non avrebbe mai influenzato gli uffici della sanità Regionale per favorire Angelini. La Cassazione annullerà successivamente anche l’associazione per delinquere mantenendo in piedi le dazioni riconducibili alla storia delle foto.
«Così si impicca un uomo ad un errore giudiziario, quando esso è troppo, davvero troppo grande per poter essere interamente ammesso e riconosciuto dal sistema; che si auto-protegge, per quanto possibile. Hai arrestato il Presidente di una Regione democraticamente eletto, e mezza sua Giunta; hai interrotto il corso democratico di una istituzione elettiva; hai coperto di ignominia uomini pubblici e le loro famiglie. Tutto questo sul nulla.» Parole di fuoco quelle dell’avvocato Caiazza.
Considerazioni riportate in un articolo scritto da lui stesso, nel dicembre scorso, per Il Riformista. «Ci vogliono, non dei giudici, ma degli eroi che abbiano la forza di sancire che fu tutto un enorme, grossolano, imperdonabile errore giudiziario. Nella vicenda giudiziaria di Del Turco, questo di fatto è stato ammesso, ma salvando un pezzettino di quella indecenza, giusto un pezzettino, al quale chi ne fu responsabile possa aggrapparsi.»
Per Sottanelli, parlamentare di Azione, la delibera dell’ufficio di presidenza del Senato è sbagliata e frettolosa. «Sbagliata perché non tiene conto né del fatto che Del Turco è stato prosciolto da tutte le accuse di associazione per delinquere, corruzione e falso, né delle circostanze a dir poco inquietanti di questa vicenda. È rimasta, ad oggi, in piedi solo la sua condanna definitiva a 3 anni e 11 mesi, riferita al reato di induzione indebita, che non era neppure in vigore all’epoca dei fatti. Una condanna basata esplicitamente su una prova meramente indiretta.»
Secondo Sottanelli, la condanna si fonderebbe esclusivamente su delle fotografie, che a suo dire, neppure mostrano il denaro oggetto della presunta dazione, tanto che l’autenticità delle stesse sarebbe oggetto di contestazione sulla base di perizie di esperti. Ottaviano Del Turco, oltre che leader della Cgil, è stato Ministro delle Finanze, Parlamentare italiano ed europeo e Presidente della Commissione Antimafia.