L’elenco delle offerte è arrivato a gennaio, ma i soci non hanno deciso a chi affidare l’incarico, e per questo, il bilancio del CAM non può essere approvato.
Avezzano – Seduta infuocata quella del 18 maggio scorso al CAM, altro che acqua sul fuoco. I sindaci, riuniti in assemblea, avrebbero dovuto stabilire a chi assegnare l’incarico di revisore legale dei conti per la certificazione dei bilanci 2020 -2021 e 2022, dopo che era stato prodotto un elenco, con il riepilogo delle manifestazioni di interesse di tredici studi professionali che, fra il 18 e il 28 gennaio, avevano risposto ad un avviso pubblico, ognuno facendo arrivare al Consorzio Acquedottistico, la propria offerta economica.
Dall’elenco delle manifestazioni d’interesse, raccolto secondo l’ordine di arrivo al protocollo, si evince che ognuna di esse, è composta da un’offerta economica e dalla relativa descrizione del servizio, che prevede un monte numero di ore dedicate, oltre a un numero di risorse che garantiranno il servizio di consulenza al CAM.
Gli elementi per decidere l’affidamento dell’incarico ci sarebbero tutti, ma per qualche ragione che sfugge, sono mesi che non si trova la quadra per chiudere la partita. Nel corso della riunione, il comune di Avezzano aveva proposto di valutare la possibilità di procedere all’approvazione del bilancio avvalendosi dei revisori contabili decaduti, attraverso una proroga tecnica dell’incarico fino a fine anno.
L’idea di fondo sarebbe stata, non solo quella di mettere in sicurezza il bilancio ma anche di procedere a un nuovo avviso pubblico per raccogliere nuove manifestazioni di interesse. La soluzione prospettata però potrebbe essere difficilmente percorribile perché esporrebbe il CAM a potenziali ricorsi. Alla fine si è ritenuto di non dar seguito alla proposta, in considerazione del fatto che sarebbe stato prima necessario annullare in autotutela un elenco già acquisito, e poi offrire una motivazione ben articolata e altrettanto fondata.
Data la situazione di stallo, con l’assemblea incerta sul da farsi, il sindaco di Trasacco, ha tolto tutti dall’impasse, abbandonando la riunione, svolta online, facendo così mancare il numero legale. L’assemblea è quindi stata sciolta con un nulla di fatto.