Eccellenza Centro vaccinale Avezzano, l’esperienza raccontata da una madre immunodepressa

“Ci hanno riservato massima attenzione ed accortezza”

“Ci hanno riservato massima attenzione ed accortezza”

Avezzano – “Vorrei mettere in risalto il grande lavoro, l’impegno e la forza di volontà dimostrati dal personale sanitario del Centro Vaccinale di Avezzano, perché è giusto che vengano sottolineati anche gli aspetti positivi”.

Inizia così la lettera di segnalazione giuntaci in redazione direttamente da una ragazza avezzanese, che nella mattinata di oggi, 27 maggio, ha accompagnato sua mamma, immunodepressa, al Centro Vaccinale palestra “Eroi di Nassirya” di Avezzano, per la somministrazione della prima dose del vaccino anti Covid-19.

La signora in questione, avendo patologie di una certa rilevanza e avendo avuto degli effetti collaterali a seguito della somministrazione del vaccino antinfluenzale, aveva la necessità di essere monitorata in maniera ancora più intensa, con un’attesa vaccinale prevista di almeno un’ora.

In virtù di ciò, in sede di colloquio preliminare con il medico è stata esposta la situazione clinica, così da essere pronti a intervenire in maniera tempestiva qualora si fossero verificate delle complicazioni.

“Fin da subito ci siamo rese conto di quanta attenzione fosse stata riservata al nostro caso”, spiega la figlia della paziente vaccinata, proseguendo così: “La dimostrazione l’abbiamo avuta subito dopo il colloquio, quando mia madre è stata trasferita in un box separato dagli altri, dotato di lettino e di tutta la strumentazione necessaria per un’eventuale rianimazione”.

“Da subito un medico e un’infermiera si sono occupati di lei, facendola distendere sul lettino e tranquillizzandola con molta pacatezza”, continua la ragazza nel suo racconto, “Subito dopo l’infermiera le ha infilato un ago cannula nel braccio, in via precauzionale, così da tenersi pronti in caso ci fosse stato bisogno. C’è stato quindi il momento della somministrazione del vaccino, quasi impercettibile tanto è stata veloce e decisa nei movimenti, e poi prima di congedarsi mi ha incaricato di avvertirla in caso avessi avuto necessità”.

La giovane spiega quindi cosa l’ha colpita maggiormente, al punto da inviarci la sua lettera: “Devo dire che sono stati ben pochi i momenti in cui mi sono trovata da sola con mia mamma, ed è stato proprio questo a stupirci di più. Nell’abbondante ora di attesa che abbiamo trascorso nel box, con lei distesa sul lettino e io seduta accanto, sono state innumerevoli le volte che i medici, le infermiere e le OSS sono venuti ad accertarsi del suo stato di salute, visibilmente interessati, dimostrando un’umanità e una gentilezza fuori dal comune, considerando poi l’enorme mole di lavoro che avevano da svolgere con gli altri pazienti da vaccinare, o comunque in fase di attesa vaccinale”.

“La sensazione di protezione e sicurezza che ci hanno trasmesso non la dimenticheremo mai, ed è per questo che abbiamo voluto, a titolo di ringraziamento, sottolineare la bravura, la cortesia e l’accortezza di tutto il personale di medici, infermieri e OSS, perchè è giusto segnalare qualcosa quando ci sono problemi, ma è altrettanto giusto elogiare un lavoro svolto correttamente e nel rispetto del prossimo e di tutte le esigenze annesse” conclude così il suo racconto.

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