Avezzano – La decisione di rimuovere dal suo incarico il manager della ASL 1, Roberto Testa, ha causato una prevedibile ondata di reazioni politiche da parte dei vari schieramenti sia a livello cittadino, sia a livello regionale. Abbiamo qui raccolto i comunicati di tre noti esponenti politici: Tiziano Genovesi (coordinatore Lega provincia dell’Aquila), Silvio Paolucci (capogruppo Pd in Consiglio regionale) e Pierpaolo Pietrucci (consigliere regionale PD) che commentano quanto avvenuto.
TIZIANO GENOVESI – “Si apre una nuova e florida fase per la sanità della provincia dell’Aquila. Finalmente la barca del ‘marinaio’ Testa è affondata e da oggi avrà un nuovo timoniere”. Così il coordinatore della Lega della provincia dell’Aquila, Tiziano Genovesi, commenta la revoca del contratto da parte della Regione Abruzzo al manager della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Roberto Testa.
La decisione è stata ufficializzata, ieri sera, nel corso della riunione della Giunta regionale a L’Aquila. “La rimozione del direttore generale non può che considerarsi una normale conseguenza della vergognosa gestione dell’Azienda sanitaria in un periodo di pandemia. Nei mesi scorsi abbiamo denunciato più volte l’inadeguatezza di Testa per il ruolo che era stato chiamato a ricoprire – aggiunge – Ha disatteso tutti gli obiettivi minimi fissati e non è stato all’altezza di gestire la situazione sanitaria legata al Covid-19”.
Il coordinatore del Carroccio aveva chiesto più volte le dimissioni del manager, giudicato “incapace soprattutto nella gestione della Sanità marsicana, martoriata nel periodo di massima emergenza” e in diverse occasioni ha puntato il dito contro “un atteggiamento remissivo del sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio”.
“Il primo cittadino, dopo aver recitato la parte del paladino marsicano, ha scelto di restare in un religioso silenzio, senza prendere una posizione sulla gestione del manager della Asl1- prosegue – Sicuramente sceglierà di seguire la stessa strada anche ora: e mentre il sindaco è rimasto alla finestra a guardare passivamente il susseguirsi degli eventi, noi la nostra battaglia a favore del territorio e dei presidi l’abbiamo portata avanti e vinta, ridando una speranza alla Sanità”. Genovesi augura infine buon lavoro al nuovo direttore generale Ferdinando Romano, ex docente all’Università “D’Annunzio” Chieti-Pescara ed ex direttore dell’Agenzia sanitaria regionale.
SILVIO PAOLUCCI – “La revoca del manager della Asl dell’Aquila attesta il fallimento di Marsilio sulla programmazione della sanità abruzzese, che dopo due anni e mezzo di governo del centrodestra è ferma, ha tutti gli atti scaduti e datati 31 dicembre 2018, ha già prodotto disavanzi di milioni di euro a causa della mancanza di governance e di verifiche da parte dell’esecutivo”, così il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci.
“I nodi vengono al pettine quando non si governa – riprende Paolucci – ed è questo ciò che è accaduto da quando il centrodestra è alla guida della Regione. Il caos aquilano sia l’occasione per fare una verifica approfondita sulla gestione di tutte le Asl, non esclusa quella di Pescara, su cui nessun controllo è stato avviato, nonostante le vicende giudiziarie lo richiedessero. Non si comprende infatti perché la Regione, che ha lasciato senza alcuna programmazione le Asl, gli atti sono infatti tutti scaduti al 31 dicembre 2018, non porti avanti una verifica sulla gestione della pandemia e della sanità, a partire dalle mancanze della pianificazione di tutte le aziende sanitarie.
Da tempo il centrosinistra è mobilitato sull’argomento e lo chiede, perché l’assenza di provvedimenti e di investimenti sta generando solo stasi e disavanzo, nonostante le risorse ci siano perché arrivano dal lavoro del centrosinistra, ma restano in cassa, perché la Regione ha una programmazione che prima di nascere è già scaduta. Senza un indirizzo chiaro ed efficiente che fino ad oggi non abbiamo ancora visto, avremo solo problemi, che si aggiungeranno ai debiti già considerevoli che l’assenza di una gestione efficiente da parte delle Asl sta generando di mese in mese disavanzi di oltre 80 milioni per il 2020 e che viaggia ben oltre 100 nel 2021.
Costi che, ancora una volta, sarà la comunità abruzzese a pagare, dopo i sacrifici fatti per uscire dal commissariamento in cui rischia di risprofondare se la Regione mantiene una posizione distratta dal valzer delle poltrone di cui la revoca di Testa e l’avvicendamento dell’ex direttore sanitario del Policlinico Umberto Primo sembra essere l’ennesimo giro. Ora più che mai servono invece nomi in grado di dare risposte alle tante difficoltà che la nostra sanità vive e servono scelte che in questi due anni e mezzo non abbiamo ancora visto andare in onda, a causa anche dei periodici regolamenti di conti in seno alla maggioranza che ben poco hanno a che fare con il diritto alla salute degli abruzzesi”.
PIERPAOLO PIETRUCCI – Avevamo denunciato da subito l’incapacità e l’inadeguatezza del Direttore Generale della ASL1 Roberto Testa. La sua nomina era frutto di una decisione politica a tavolino, estranea alle conoscenze e alle professionalità del territorio, destinata soltanto a subire in silenzio le decisioni regionali, a costo di sacrificare l’efficienza della sanità pubblica aquilana, di umiliare le competenze professionali del personale e di umiliare i diritti di cittadini e pazienti.
Siamo stati, purtroppo, facili profeti.
Il Covid ha amplificato le difficoltà di una cattiva gestione e ha dimostrato la sudditanza a un potere politico che ha sbilanciato gli equilibri sanitari abruzzesi spostando su Pescara la gran parte delle strutture, dei servizi, del personale e delle risorse per mano dell’assessore alla Sanità sulla quale incombono tutte le responsabilità della gestione pandemica.
Oggi si compie la fine di una esperienza destinata sin dal primo giorno al fallimento.
Ma la cosa grave, anzi imperdonabile, è che gli errori commessi non si potranno ripagare, le inadempienze e i ritardi non saranno colmati, le colpevoli mancanze continueranno a scaricarsi sui cittadini dell’Aquila, della Marsica e della Valle Peligna.
Nessuno pagherà il prezzo degli errori commessi, già lo hanno fatto, e a caro prezzo, i cittadini e gli utenti della provincia dell’Aquila.
Anzi c’è pure il rischio che Testa possa chiedere un risarcimento danni o, comunque, uscire da questa sua pessima gestione con cospicui indennizzi. La responsabilità politica di questo pantano è della Giunta Marsilio e ancora di più degli assessori aquilani, capaci di farsi i selfie in piena pandemia e poi di nascondersi come gli indiani per non dover incidere sui processi decisionali che riguardano la provincia dell’Aquila, preferendo rimanere silenti e inermi di fronte alle scelte inique che sono state prodotte da questa Giunta. Vergogna.
Al nuovo Direttore Ferdinando Romano, anch’egli frutto di una accurata selezione correntizia tra le file della Lega, il compito improbabile non di raddrizzare una barca che sta affondando, ma di fare meno danni possibili. Al personale amministrativo e sanitario, sia di ruolo che a tempo determinato, va invece tutta la mia solidarietà per questo avvicendamento composto in maniera così bizzarra e avvenuto dopo quello dei quattro direttori sanitari. Per fortuna fra tre anni o probabilmente meno, questa sciagurata avventura targata Marsilio finirà nel dimenticatoio. Ma i danni fatti alla sanità pubblica regionale, purtroppo, resteranno sulle nostre spalle.
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