Dai Fossores ai minatori: Storie di uomini duri come la roccia scavata nelle profondità della terra
Capistrello – Alle battute finali i preparativi per l’evento sui Minatori di Capistrello, organizzato dall’Associazione Amici dell’Emissario. La kermesse, prevista per il 7 agosto, a partire dalle 16.00, nella piazza del paese dedicata proprio ai caduti sul lavoro, si dipana seguendo una scaletta fatta dalle testimonianze dei protagonisti che hanno prestato la loro esperienza alla realizzazione di innumerevoli opere e infrastrutture nel mondo.
Nelle intenzioni degli organizzatori, questa giornata vuole essere non solo un momento di memoria collettiva, che ripercorre un patrimonio di conoscenza da mettere a fattor comune, ma anche un tributo ai molti minatori, operai specializzati, tecnici e amministrativi che hanno fatto del viaggio una costante della loro vita.
Una dedica speciale, gli Amici dell’Emissario, l’hanno destinata al professor Ezio Burri, studioso di fama internazionale, storico, archeologo, speleologo, uno dei massimi esperti italiani delle vicende legate al prosciugamento del bacino del Fucino, che avrebbe dovuto partecipare al seminario, col proprio qualificato contributo, se non fosse stato che è venuto a mancare un paio di settimane fa.
L’evento, organizzato in collaborazione con la Fondazione Carispaq, sarà trasmesso in diretta via Web da TerreMarsicane. Avrà l’alto patronato della Regione Abruzzo e il patrocinio del Comune di Capistrello, della Provincia dell’Aquila, della DMC Marsica, del GAL Marsica, dell’Associazione Convivium e della rete, La Via dei Marsi.
La scaletta degli interventi prevede, una prima parte in cui, dopo la prolusione della Presidente dell’Associazione Amici dell’Emissario, Giuseppina Di Domenico, e i saluti delle autorità, si entrerà nel vivo con l’intervento dell’archeologo Paolo Farina dell’Associazione Convivium che relazionerà sulla realizzazione e le tecniche di scavo dell’Emissario Claudio.
A seguire una vera e propria chicca, un tesoro ritrovato – la pianta dello spurgo dell’Emissario del 1830, di cui parlerà Angelo Fracassi, vicepresidente degli Amici dell’Emissario. Si affronterà poi il tema della realtà socio-economica dell’entroterra abruzzese nell’ottocento attraverso il contributo del professor Paolo Muzi, socio della deputazione di Storia Patria negli Abruzzi.
Quindi un momento di memoria, prima con l’intervento di Dino Ricci, direttore di cantiere, ora in pensione, che entrerà nel merito del vissuto quotidiano delle maestranze alle prese con una grande opera come può essere una galleria, poi la testimonianza di Geltrude Scatena, commercialista e tesoriere dell’Associazione Amici dell’Emissario.
La dottoressa Scatena offrirà uno spaccato della vita del minatore dal punto di vista di chi restava a casa negli anni in cui, per lunghi mesi, i padri di famiglia rimanevano lontani dagli affetti più cari, e tutte le volte che tornavano in paese, trovavano i figli un po’ più grandi, e le mogli, con qualche capello bianco in più. Grandi sacrifici per offrire un futuro migliore ai propri figli.
Dopo una breve pausa, alle 18.15, si riprenderà con una tavola rotonda attorno a cui siederanno Aniello Giamundo e Telemaco Salvati, tecnici che tutt’oggi prestano la loro opera nel mondo delle grandi opere infrastrutturali. Gianluca Salustri, Editore e autore del libro di testimonianze sui minatori, Pane e polvere.
Sabatino Lusi e la signora Margherita Carpineta, una coppia che ha vissuto per anni all’estero seguendo i percorsi che di volta in volta si aprivano la dove c’era un nuovo cantiere da iniziare, e Paolo Muzi che parlerà del libro, La sedia vuota, di Ester Fasciani, raccolta di testimonianze e aneddoti, di vite sospese fra l’attesa e il ritorno. Le conclusioni saranno affidate alla professoressa Eide Spedicato Ienco, docente di Sociologia Generale presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti.