Platea delle grandi occasioni per Michele Cucuzza giunto a Pescina per presentare il suo libro dal titolo Steve Jobs, vita e invenzioni di un genio coraggioso

Pescina – Si è svolta nella sala conferenze del teatro San Francesco a Pescina la presentazione del libro di Michele Cucuzza, Steve Jobs – vita e invenzioni di un genio coraggioso, edito da Armando Curcio Editore. Il noto volto televisivo della RAI, nonché giornalista radiotelevisivo oltre che scrittore, è stato accolto da una nutrita platea di curiosi, interessati ad ascoltare dalla sua viva voce, i tratti salienti della parabola di vita del fondatore della Apple.

Un’ora e mezza di discussione iniziata con i saluti del sindaco Mirko Zauri, grato a Cucuzza per aver accettato di presentare il suo lavoro sulla scia del premio internazionale Silone, appena concluso, lo scorso 22 agosto. Zauri ha avuto parole di apprezzamento anche per l’associazione Art’é Caffé Letterario, che ha organizzato l’evento.

Il sindaco di Pescina ha dato atto all’associazione di farsi sempre più apprezzare come uno dei riferimenti culturali del paese e di questo ha ringraziato la Presidente, Maria Grazia Capuzza, la quale, ha poi introdotto il tema trattato nel libro. Moderatore dell’evento è stato Gaetano Lolli, scrittore e componente del consiglio direttivo della Casa Museo Mazzarino.    

Il libro si presenta con una veste grafica molto elegante. Sessanta pagine patinate, intervallate da molte illustrazioni curate da Anita Perlini. Un libro pensato per i più giovani ma che cattura l’interesse anche dei lettori più adulti.  

La vicenda umana e imprenditoriale di Steve Jobs è ben nota. Cucuzza la ripercorre seguendo le varie tappe che portarono il genio di Cupertino a creare dal nulla la Apple, un’azienda che lo fa diventare miliardario a meno di trent’anni. Una storia tipicamente americana, in cui Jobs, di padre siriano e madre del Wisconsin, viene affidato in adozione in tenera età. Con sé, porterà per sempre il tormento di essere stato rifiutato.

Figlio della cultura hippie, Jobs è genio e sregolatezza, è uomo del suo tempo, precursore della rivoluzione digitale che stravolgerà i paradigmi della comunicazione su tutto il globo terrestre. Steve Jobs non è un informatico, non è un ingegnere e neanche ha una laurea. È stato un visionario che ha visto il futuro prima degli altri.

«Stay hungry, stay foolish» ovvero «Siate affamati, siate folli» sono le parole conclusive del suo celebre discorso pronunciato davanti ai neolaureati della Stanford University nel giugno del 2005. Due anni prima aveva scoperto di avere un tumore al pancreas. Il prossimo 5 ottobre ricorre il decennale della sua morte. La Apple, fondata nel 1976 da Jobs, Wozniak e Wayne, mettendo insieme qualche migliaio di dollari, nel 2020 capitalizzava 2000 miliardi di dollari, l’equivalente del Pil italiano di un anno.  

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