Per la Giornata mondiale del migrante il Pontefice Francesco, ricordando l’appartenenza di ognuno di noi all’unica famiglia umana, ha l’intento di realizzare, con l’impegno di tutti, la fratellanza universale: “alla fine non ci siano più gli altri ma solo un noi”.
In questa poesia che dedico a tutti i lettori scrivere di donne di Paesi diversi ha l’intento di educare al rispetto, in una visione antropologica più ampia, della dignità della persona nel suo diritto alla speranza come costruzione di una comunità solidale.
Un critico francese parlando dell’interculturalità di San Francesco dice: ”Voleva salvare il mondo ed ha salvato la speranza”.
Donne di colore.
Hai mai visto donne di colore
Camminare a fianco dei tuoi desideri?
Hanno la pelle baciata dal sole
E negli occhi lo scintillìo audace
Dei tramonti di fuoco tra bracieri
Sconfinati di steppe e selvaggi
D’arcaici monsoni.
Sui loro abiti d’accesi tessuti
Bandiere di paesi lontani
C’è il profumo dolce dei datteri
E l’incenso inebriante dei fiori
Dalla primitiva sete.
Non le vedrai danzare
Lungo le strade
Pesanti d’asfalto e risonanti
Di rombi assordanti e di frastuoni
Incestuosi d’inganni
Perché il loro passo conserva
L’abitudine al trapasso
Sui viottoli di sassi cocenti
E levigati da mute parole
Con l’eleganza effimera
Di farfalle su dune di sabbia.
Quando piangono, se mai piangono,
Hanno lacrime di spine
Di cactus immense di dolore
Dell’umanità che soffre di figli
In cerca di pane e d’acqua
La fame d’amore e la sete di giustizia.
Hai mai visto donne di colore
Camminare a fianco dei tuoi pensieri?