Assolto dopo 7 anni automobilista denunciato nel 2014 a Trasacco dopo aver inveito contro i vigili urbani

Avezzano – Termina dopo sette anni il processo a carico di un automobilista di Avezzano, F.G. di 57 anni, denunciato dopo che in stato di ebrezza, nel 2014, a Trasacco, all’epoca cinquantenne, aveva dato in escandescenze inveendo contro una pattuglia dei Vigili Urbani intervenuta per intimargli di togliere l’auto dal centro della carreggiata, essendo di ostacolo e pericolo per la circolazione.

Solo il successivo intervento dei Carabinieri evitò che la situazione degenerasse. Questo in estrema sintesi il quadro che emerge dal dibattimento, durante il quale, l’Avvocato della difesa, Rosalia Tangredi, ha dimostrato che le presunte offese, furono rivolte ad agenti che non erano in servizio, e inoltre, fra i testi escussi, tra cui appartenenti alle forze dell’ordine intervenute sul posto, nessuno avrebbe riferito di aver sentito offese di sorta.

Circa il reato di resistenza al Pubblico Ufficiale, la difesa ha avuto buon gioco nel dimostrare come l’imputato abbia recepito e assecondato gli ordini ricevuti dagli agenti della polizia locale di spostare la macchina, senza opporsi.

Il passaggio dirimente della sentenza è quello in cui il Giudice, valuta la reazione violenta e minacciosa dell’uomo, volta più a contestare l’operato della Polizia, senza tuttavia impedire che fossero esplicati gli atti d’ufficio previsti. Circa il reato di guida in stato di ebbrezza, la Procura della Repubblica ha archiviato il fatto perché il test sarebbe stato eseguito quando l’automobilista non era alla guida.

In definitiva il Giudice, dr.ssa Greco, con sentenza 764/2021 ha assolto l’imputato per i capi d’imputazione relativi all’oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale perché il fatto non sussiste, e ha dichiarato il non doversi procedere per il reato di minaccia, in assenza di querela da parte delle persone offese.

A questo punto l’automobilista potrebbe chiedere di essere risarcito come vittima della giustizia che, nonostante gli abbia dato ragione, ha impiegato ben sette anni per arrivare ad accertare la verità giudiziaria dei fatti.

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