Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo dalla preistoria al Medioevo di Davide Boccia

Davide Boccia è originario di Opi ed è l’autore del saggio breve “Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo dalla preistoria al Medioevo: Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea“. La genesi di questo scritto viene spiegata dallo stesso autore: “La scorsa estate, durante la mia consueta attività di gestione del Museo dell’Uomo e della Foresta di Val Fondillo (Opi), mi sono reso conto che molti turisti, così come molti autoctoni, avrebbero voluto approfondire le notizie storiche riportate sui pannelli didattici del Museo. Non c’era però nessun testo che illustrasse la storia (specialmente quella più antica) dei principali paesi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise“.

L’opera, come si intuisce dal titolo stesso, si pone come un compendio della storia del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dalla preistoria al Medioevo. Un lavoro che parte da lontano e che si prefigge di raccontare, anche ai lettori meno esperti, la storia più antica delle comunità dell’Alta Val di Sangro, area situata fra le regioni storiche della Marsica e del Sannio. L’autore ha scelto di avvalersi di informazioni e ricerche precedentemente effettuate da noti studiosi di storia del territorio: Benedetto Croce e Gianluca Tarquino per Pescasseroli, Andrea Di Marino e Nicola Vincenzo Cimini per Opi, di Uberto D’Andrea per Villetta Barrea e Barrea senza dimenticare il paletnologo Antonio Mario Radmilli e l’archeologo Giuseppe Grossi.

L’obiettivo di Davide Boccia è quello “di produrre una narrazione completa ed esauriente delle diverse epoche storiche indagate“. Si parte dunque dalle iniziali informazioni relative alla morfologia, orografia e idrografia dell’area del Parco per poi procedere all’individuazione delle prime tracce umane del Paleolitico. Sembra molto probabile, infatti, che già 18.000 anni fa l’Alto Sangro facesse parte di un corridoio di passaggio utilizzato da piccoli gruppi umani per spostarsi da una zona all’altra d’Abruzzo. Un territorio che fungeva da cerniera soprattutto durante l’età del Ferro quando l’Alta Val di Sangro costituiva una terra di confine per tre importanti popolazioni italiche: i Marsi, i Volsci e i Sanniti Pentri. Si passa poi all’analisi della fase di romanizzazione e, per finire, alla descrizione del periodo medievale che si sviluppa attraverso il ciclo dell’incastellamento, seguito dalla fase sveva-angioina e da quella aragonese.

Accanto alla valenza naturalistica del Parco Nazionale d’Abruzzo, Davide Bocci ha scelto di concentrare la sua attenzione e i suoi studi sulle ricchezze archeologiche e storiche di questo territorio. Un patrimonio che, accanto a quello ambientale, deve essere correttamente valorizzato affinché sia conosciuto e quindi apprezzato da tutti.

 

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IL TERRITORIO DEL PARCO NAZIONALE D’ABRUZZO DALLA PREISTORIA AL MEDIOEVO: PESCASSEROLI, OPI, VILLETTA BARREA, CIVITELLA ALFEDENA E BARREA 

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