Raffica di furti nella Marsica, dalla Vallelonga a Pescina diversi i colpi messi a segno dai “soliti ignoti”.
Come purtroppo consuetudine, il periodo delle festività natalizie fa registrare, al riguardo, un’impennata. Negli ultimi tempi in particolare, però, cresce anche l’uso dei social per il “passaparola” circa auto, fatti e individui sospetti. Se talvolta gli allarmi risultano utili – è recente il caso di un’auto rubata e utilizzata per alcuni colpi nella zona e abbandonata in fretta per le segnalazioni del mezzo, diventate virali in poche ore su facebook – rischiano di generare talvolta dei cortocircuiti anche pericolosi, dalle improvvisate ronde fai-da-te agli errori di individuazione di “presunti malviventi”, situazioni che possono degenerare e avere esiti imprevisti anche gravi.
Poteva essere il caso di una coppia di marsicani, arrivata a Villavallelonga per passare una felice giornata immersi nello spirito del Natale e che invece si è trovata a vivere un brutto quarto d’ora.
“Io e mio marito decidiamo di passare una domenica diversa immersi nell’atmosfera natalizia e nell’aria pura di Villavallelonga”, scrive infatti Loredana alla nostra Redazione, ” e ci rechiamo quindi a vedere i mercatini natalizi che qui hanno organizzato. Freddo ma un bel pomeriggio, rilassante, sereno.
Tutto questo però fino ad un certo punto. Di colpo notiamo alcuni giovani del paese che girano tra gli ospiti scrutandoli con tratti a volte anche molesti. Non ci curiamo della cosa e continuiamo a goderci la serata. Poco dopo però mio marito nota che due di questi ragazzi ci stavano praticamente seguendo e questo ci fa decidere di tornare in auto ed andare via perché stava diventando fastidioso.Andiamo dove era parcheggiata la nostra auto, insieme a molte altre, ed anche qui notiamo assembramenti di giovani. Qui allora ci viene il dubbio che fosse successo qualcosa, proviamo a chiedere ma la risposta che abbiamo avuto è stato uno sguardo cagnesco. Tutto qua. Allibiti prendiamo l’auto e ripartiamo. Almeno ci proviamo. Sì, perché mentre cercavamo di uscire dal paese veniamo fermati da un “posto di blocco” di alcuni cittadini. Sì, un blocco stradale.
Con fare molto maleducato e aggressivo ci vengono addirittura chiesti i documenti e al rifiuto di mio marito, in quanto non chiesto da forze dell’ordine, ci viene detto che un agente di polizia locale del posto era in quel gruppo di persone. Abbiamo chiesto di palesarsi e palesare un eventuale tesserino ma ciò non è accaduto, evidentemente non era presente alcun agente. Nel frattempo la nostra auto è stata letteralmente circondata da tre ragazzi. Dopo che la nostra targa è stata trascritta su un telefono e grazie all’intervento a distanza di una ragazza che ha invitato i ragazzi a lasciarci andare siamo riusciti a ed uscire dal paese.
Voleva essere una domenica tranquilla, siamo tornati a casa allibiti, mezzi impauriti e con la promessa che non saremmo mai più tornati, nostro malgrado, in certi luoghi. Nella speranza che le forze dell’ordine siano intervenute o interverranno a sedare questi bollenti spiriti e ad acciuffare i ladri che, poi abbiamo saputo, hanno compiuto furti nella cittadina. Il nostro appello va anche all’amministrazione comunale affinché possa parlare con i propri cittadini ed evitare le esagerazioni”
L’uso dei social e la corretta vigilanza, in un’ottica di mutua assistenza tra cittadini, sono certamente utili e auspicabili, va ricordato però che deputate ai controlli e alla sicurezza sono le forze dell’ordine, e a esse vanno segnalate immediatamente eventuali informazioni utili su possibili persone o fatti sospetti.