Avezzano – Il volto reale di una città e di un territorio si ritrova nella storia di chi li fa vivere e pulsare. È il caso di quelle attività commerciali che, nel corso del tempo, hanno garantito la loro storica presenza. È il caso, nello specifico, della Farmacia De Bernardis, fondata nel lontano 1874 dal dott. Fedele De Bernardinis ubicata in quella che, al tempo, era Piazza San Bartolomeo, presso il Palazzo della Sottoprefettura, nel cuore di Avezzano. Il terremoto del 13 gennaio 1915 ha cambiato per sempre la fisionomia di Avezzano e dell’intera Marsica, ma non ha scalfito in alcun modo lo spirito imprenditoriale di De Bernardinis che aprì la sua nuova farmacia nella sede di via Garibaldi, dove si trova tuttora.

La ricostruzione della città di Avezzano ha avuto luogo anche grazie alla volontà e alla capacità di De Bernardinis e di chi, nei decenni successivi, ha portato avanti l’attività della storica Farmacia che rimane la più antica e prestigiosa di tutto il territorio marsicano. Dal 1996 la gestione della Farmacia De Bernardis è affidata al Dottor Enrico, in rappresentanza della quarta generazione di farmacisti della famiglia: una tradizione che si perpetua e si conferma come tra le più longeve di Avezzano.

Considerazioni che appaiono ancora più rilevanti alla luce della complicata situazione in cui versano numerose attività commerciali di Avezzano e non solo. Purtroppo il centro della città si va svuotando in maniera preoccupante e sono sempre più numerose le vetrine spoglie e vuote presenti lungo le strade principali del capoluogo marsicano. Una realtà che inquieta e amareggia i commercianti ma anche gli abitanti stessi di Avezzano che vedono la propria città perdere gradualmente vitalità, opportunità e vivacità imprenditoriale. In questo momento storico, quindi, rilevare la presenza di un’attività come quella della Farmacia De Berardinis, che garantisce la sua presenza in maniera costante da più di 145 anni con lo stesso entusiasmo, con la stessa professionalità e disponibilità, riesce a rassicurare e a lasciare una porta aperta alla speranza.