“Lavandeto”, una suggestiva poesia della scrittrice Maria Assunta Oddi fa della natura metafora della vita

Lavandeto.

Una stanza dipinta tra vetuste faggete

nella valle imbottita d’azzurro

A sopire l’inconscio nel sogno

Che danza sui vespri afflitti d’ombre.

Tra girasoli e lavanda

Tra elicriso ed api dall’irto

Pungiglione fatto apposta

A guardia sulla soglia del campo

I monti palpitano all’orizzonte

Tra nubi in fuga brillanti riverberi.

Sull’arcano del giorno posato

Nella parabola del breve spazio serra

Ogni fiore giallo col suo cuore si volge

Eternamente ad est dove spunta il sole.

Astratta gioia impenetrabile allo sguardo si fa

Ardente slancio sul dolce liuto di brezza.

Meraviglia e stupore di essenze così immense

Da farne tesoro inviolabile invitano all’oblio.

Separato da un mondo dai perduti beni

Seguo delle corolle il ciclo orientale sulla reggia

Evanescente dell’anima mia silente.

C’è un prato in ognuno di noi dove ogni impeto

D’uccello, ogni tremolante ronzio, ogni respiro

Di foglia o battito d’ali s’inarca in duplicato divino!

Quando il viola dei cespugli s’accende al tramonto

Superbo di stillante rugiada è giunta l’ora di sostare

Tra le crepe dell’ordinato giardino 

a leggere inediti romanzi d’amore.

Leggi anche

Necrologi Marsica

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi

Casa Funeraria Rossi