Celano – “Sul nostro Monte Tino sono ancora evidenti i resti della vecchia Celano distrutta da Federico II su cui esiste quello che noi chiamiamo “Il percorso storico”. In questi giorni lo si sta ritracciando attraverso la collaborazione devi componenti del Cai. Di intesa con l’associazione nazionale Alpini per l’occasione si sta ristrutturando l’antica chiesetta“, queste le parole con le quali si apre una nota condivisa online dal Sindaco di Celano, Settimio Santilli.
“Dopo 800 anni sono ancora evidenti i resti del “Castello-recinto” sul nostro monte Tino (la Serra) che con la “Turris Celani“, a quota di 1.161 metri (Croce), scendeva, a pianta triangolare, fino alla Fons Aurea (Fonte Grande) e poco sopra la Ecclesia Sancti Johannis Caput Aquae (Madonna delle Grazie). Il recinto fortificato fu distrutto verso fine aprile 1223 da Enrico di Morra dopo l’assedio personalmente condotto da Federico II e la resa di Tommaso Conte di Molise e Celano. Sono ancora visibili i resti di una trentina di torrette “rompi-tratta” su cui sono tracciati i limiti (quadrato rosso)“, spiega il Sindaco.
“L’entusiasmo di queste persone per quel che si sta realizzando è qualcosa di straordinario ed unico. Spiegheremo il percorso con dei pannelli esplicativi interattivi con QR code “stazione per stazione” nella sua connotazione storica descritta da Riccardo Bruno è dal professore Giuseppe Grossi che ringrazio sentitamente, e che di seguito si riproduce“. Tutto rientra tra le iniziative per l’anno federiciano che Celano sta celebrando proprio in questo periodo.