Marsica – Accompagnati dal vescovo Giovanni, don Antonio Allegritti e don Lorenzo Macerola, si sono rimessi in viaggio, in bus, questa mattina, dopo due giorni a Lourdes, e arriveranno questa sera nella parrocchia di Cadaval, che dista circa 80 km da Lisbona. Lì verranno accolti sia nelle strutture parrocchiali che in casa da famiglie locali.
E domani ufficialmente inizierà il programma che accompagnerà i ragazzi a vivere la Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona. Gli appuntamenti saranno in città e saranno numerosi, si inizia domani con la Messa di apertura nella “Colina do Encontro” (Parque Eduardo VII – Parco Edoardo VII) presieduta dal Cardinale Patriarca di Lisbona, D. Manuel Clemente.
Sotto qualche scatto inviatoci dai ragazzi in questi due giorni a Lourdes dove hanno partecipato alla Penitenziale, presieduta dal vescovo Giovanni Massaro e vissuto il sacramento della Riconciliazione, hanno pregato, hanno cantato e fatto festa insieme. I giovani hanno conosciuto la storia di santa Bernadette Soubirous e hanno visitato i luoghi principali della sua vita.
Hanno anche visitato la Comunità Cenacolo, particolare realtà di recupero per tossicodipendenti nata in Italia, a Saluzzo, nel 1983 ad opera di madre Elvira, Suora della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret e hanno ascoltato toccanti testimonianze. Sotto la pioggia hanno partecipato, insieme ai 400 giovani di Abruzzo e Molsie, alla Messa presieduta da monsignor Michele Fusco, vescovo delegato regionale per la pastorale giovanile abruzzese-molisana.
“Vedere tanti giovani tutti insieme celebrare la bellezza della fede” dice don Antonio Allegritti – è stato molto bello, e stare insieme ai giovani di Abruzzo-Molise ci ha permesso di allargare i nostri confini“.
Racconta Mattia Paolini, seminarista di Avezzano: “E’ bello vedere come tanti giovani vivano questa esperienza unendo preghiera e divertimento. Bernadette è d’esempio a noi ragazzi perché ci aiuta a confidare sempre nella forza della preghiera.”
“Mi sono commosso nell’incontrare gli altri ragazzi italiani – spiega Valerio Montaldi di Avezzano – lungo le strade, e fare festa insieme, abbracciarci e cantare, anche non sapendo il loro nome e chi fossero”.
Fonte: Diocesi di Avezzano