La scuola dentro le mura.
Ecco, sulla piazza morta salgono dal selciato
esili steli d’erba a stellare i sassi di verde
e accendere di smeraldo l’irreale silenzio.
Intorno tra i tetti delle case il cielo dopo la pioggia
è una seta azzurra tesa ad asciugare tra fioriti balconi
e alte terrazze accese dalla fiamma del sole.
Dove sono i ragazzi a leggere versi, a cogitare contenuti e
significati,a formulare ipotesi con logiche binarie?
Oh! Chi farà dei loro smarriti pensieri coerenza armoniosa
d’operosi sogni e teneri affetti?
Stanno assorti con gli sguardi affacciati sui davanzali
e abbagliati di acqua e viole.
Dove sono i ragazzi con la novella primavera?
Come fiori torneranno ad aprire la corolla del loro cuore.
Non li vedi ma il vento dalle loro stanze ne sparge
il profumo sull’altalena arcana del tempo sospeso.
Nei parchi delle città o nei chiusi orti delle periferie
il mandorlo turbina come neve a cancellare ogni paura.
E nevica il candore della speranza anche sulla mia anima.
Le loro voci ricordo ed è ancora presto
scampanellare con tremula voce di cicala tra
corridoi chiassosi e aule sonore d’umani incontri.
Non c’è che una nota sulla tastiera dei loro desideri:
scendere con passo festoso tra gente nuova su voli
di chiari sorrisi e ariosi mattini.
Maria Assunta Oddi