Avezzano – “Il mio assistito si trovava nei pressi del garage condominiale, ma giammai, e negli atti non vi è prova, ha acceduto all’interno dell’edificio per porre in essere un gesto così vile“. Così l’avvocato Roberto Verdecchia, difensore di A.O, il magrebino ventinovenne individuato come il presunto responsabile dell’incendio avvenuto il 24 febbraio scorso in un garage condominiale di via America, commenta la notizia circa la chiusura delle indagini preliminari a carico del suo assistito.
“Se da una parte è vero che vi è stata la conclusione delle indagini preliminari nei confronti di O.A., – ha affermato il legale – vi è pur da dire che la presenza, non sul luogo ove le autovetture hanno preso fuoco, del mio assistito è alquanto discutibile, visto che lo stesso si trovava nei pressi del garage condominiale, a circa 150 metri dall’abitazione del suo connazionale, ma giammai – ed in atti non vi è prova – ha acceduto all’interno dell’edificio per porre in essere un gesto così ignobile e vile. Del resto se le prove fossero state cosi schiaccianti, non si vede perchè il P.M. non abbia chiesto misure custodiali”.