Trasporto pubblico in grande difficoltà nella regione Lazio. Centinaia sono le corse soppresse a causa del caldo e di alcuni guasti ai materiali rotabili di tipologia TAF in servizio sulla tratta Roma-Avezzano. Diversi i comitati cittadini e associazioni che hanno protestato nel mese di luglio per “assurde cancellazioni di treni su tutte le linee e le direttrici della Regione Lazio“.
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, spinto da una situazione divenuta insostenibile per i pendolari, ha scritto agli AD di RFI e di TRENITALIA esprimendo “forte preoccupazione in ordine alla gravità della situazione che si sta delineando“.
Il Presidente ha sollecitato “ulteriori azioni per risolvere il problema che sta letteralmente lasciando a piedi migliaia di utenti. Considerata la progressiva estensione di tale fenomeno all’intera rete del Lazio e la perdurante incertezza sulle cause di natura tecnica che stanno determinando la messa fuori servizio di un numero sempre più elevato di treni si invitano codeste Aziende a rafforzare con ogni consentita urgenza le azioni poste in essere al fine di mitigare i disagi all’utenza“. La missiva prelude alla decisione di chiedere l’applicazione delle penali sul contratto di servizio. Un’operazione che formalmente si potrà effettuare solo a gennaio 2024 quando potrà essere presentata la lista di tutte le corse cancellate e di tutti i treni con composizione eventualmente modificata.
“È in corso una riprogrammazione dell’offerta dei collegamenti regionali nel Lazio per una ridotta disponibilità di treni a causa di interventi di manutenzione straordinaria da svolgere su alcuni convogli”, recita invece il comunicato di Trenitalia. Come fatto emergere dalla stessa azienda il problema risiede in un severo degrado inaspettato dei bordini delle ruote dei convogli a causa del caldo. Il Gruppo Ferrovie dello Stato si sarebbe raccomandato più volte di soprassedere dall’applicazione delle penali nei suoi confronti visto il carattere eccezionale della vicenda, con un elevato numero di convogli da far riparare nelle officine di Campania, Marche e Puglia, con conseguenti spese supplementari non previste nella convenzione con la Regione Lazio.