Avezzano – Per Aurelio Cambise del Partito Democratico “il futuro dell’est–ovest viaggia sulla tratta ferroviaria Roma–Pescara-L’Aquila grazie all’impegno profuso dell’ex governatore della Regione Abruzzo Luciano D’alfonso”. Questo si evince in maniera chiara dalle dichiarazioni e dalla ricostruzione analitica che Cambise riporta in queste ore in un comunicato stampa.
Così integralmente Cambise:
“Si è tenuto il 3 marzo 2020, nella sala stampa di Montecitorio, l’incontro tra il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e l’Amministratore Delegato RFI, Maurizio Gentile, in cui è stato illustrato il protocollo d’intesa per l’ammodernamento della linea ferroviaria Roma – Pescara – L’Aquila. Il documento impegna il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Abruzzo e il Lazio, con l’apporto tecnico di RFI, ad aprire un gruppo di lavoro che identificherà le soluzioni infrastrutturali condivise per potenziare i collegamenti tra la Capitale e la Costa adriatica; un Corridoio intermodale strategico tra est e ovest (Barcellona-Civitavecchia-Roma–Avezzano–Sulmona–Chieti-Pescara–Ortona–Vasto–Ploce). Inoltre, studi di fattibilità, finalizzati a ridurre notevolmente i tempi di percorrenza sulla linea ferroviaria Pescara-Roma, sono stati proposti dalla Senatrice Gabriella Di Girolamo, capogruppo del M5s nella Commissione Trasporti, la quale alcuni giorni fa ha votato parere favorevole all’ammodernamento anche della linea Sulmona-L’Aquila- Rieti – Terni.
Proprio nella detta seduta la Commissione ha esaminato e discusso il contratto di programma con Rete Ferroviaria Italiana. Sono contento che finalmente si cominci a discutere sui ritardi eccessivi di questi tracciati ferroviari. Io insisto che, in prospettiva, si possa fare anche una lunga galleria tra Carrito–Ortona dei Marsi–Bugnara, che risolverebbe di molto il problema. Il doppio binario, già iniziato, Guidonia–Bagni di Tivoli-Lunghezza e quello da realizzare, Chieti–Pescara, potranno farci sperare nella risoluzione del problema.
L’ex Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, durante il suo governo regionale, ha preso a cuore tale problema ed ha cercato di risolverlo con le risorse stanziate (1 miliardo e 556 milioni di euro, che si trova nel contratto di programma RFI-MIT, per velocizzare la Pescara-Roma, 111 milioni di euro per la Pescara-Chieti, 75 milioni di euro per la Sulmona – L’Aquila – Rieti, 10 milioni di euro per la direttrice Quadri – Castel di Sangro, 10 milioni di euro per la bretella di Sulmona, 1 milione e 700 mila euro per il Porto di Ortona, per quanto riguarda la struttura ferroviaria, e 104 milioni di euro per il rinnovo del materiale rotabile). Sulmona ha anche il ruolo di snodo verso L’Aquila – Rieti, quindi occorrerebbe aumentare la quantità di treni ogni mezz’ora anche tra Avezzano e Sulmona.
Avezzano, nel suo ruolo di città territorio, potrebbe diventare area metropolitana di Roma e di Pescara. Mi auguro che la Giunta Marsilio continui ad operare in tal senso. Chiedo al Senatore Luciano D’Alfonso di continuare a studiare il problema nel suo complesso, perché tutta la tratta ferroviaria Roma – Pescara – L’Aquila venga nel tempo adeguata alla necessità dei cittadini di oggi. Le aree interne soffrono per l’isolamento e lo spopolamento. Una ferrovia funzionante come si dovrebbe potrebbe spingere chi si è trasferito a ritornare nelle nostre zone e a viaggiare, perché troppi studenti e troppi lavoratori sono stati costretti a trasferirsi per distanze poco rilevanti.
L’ex Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, prevede un investimento tansnazionale di 3 mila miliardi di euro in infrastrutture per difenderel’Italia dall’epidemia di Coronavirus e dai rischi di recessione economica; dunque la visione degli esperti di logistica, Ing. Antonio Nervegna e Dott. Euclide Di Pretoro, sulla portualità e sulla trasversalità, ben si inserisce in tale piano di investimenti, promotore di sviluppo. Da ultimo, il traffico merci intermodale moderno prevede la possibilità di trasportare camion, semirimorchi e containers; quindi il tracciato ferroviario, le gallerie e le pendenze vanno assolutamente riviste, altrimenti si rischia di continuare con una ferrovia ottocentesca, che servirebbe a pochi o a nessuno”