Nella catena di eventi innescata dal post di Angelosante “entra” anche l’ambasciata di Polonia in Italia lamentandosi con Mentana che replica con fermezza

Ovindoli – Non si ferma la catena di eventi collegati al post scritto nella giornata di ieri, dal consigliere regionale Simone Angelosante, in merito alla liberazione di Silvia Aisha Romano. Uno dei primi a “condividerlo” è stata Enrico Mentana che prendeva di mira Angelosante per la posizione espressa “il paragone di quel consigliere era e resta vergognoso”. A seguito di questo l’Ambasciata di Polonia in Italia, sembra per un fraintendimento, ha fatto recapitare una missiva a Mentana dove lamentano che il direttore lasciava intendere questo concetto “Auschwitz era stato costruito in Polonia perché essa era cattolicissima”. Secca e argomentata la risposta di Enrico Mentana che non risparmia nuovamente il sindaco di Ovindoli per le dichiarazioni diffuse.

Così nella lettera di Enrico Mentana:

All’Ambasciata di Polonia in Italia

Rispondo alla vostra lettera riguardo al post su Facebook nel quale prendevo di mira un consigliere regionale, che aveva paragonato la storia di Silvia Romano con quella di un ipotetico ebreo di ritorno da Auschwitz con la divisa delle SS. Come quasi tutti, leggendolo, hanno ben compreso, ho spiegato a quel signore che il contesto ambientale e religioso in cui la ragazza ha vissuto sotto sequestro per un anno e mezzo non possono essere confusi o mescolati con la pratica terroristica, o peggio esserne la spiegazione. I capi di al-Shabaab sono islamici, certo, ma anche Hitler era nato cattolico. La Somalia è fortemente musulmana, come la Polonia è cattolica, ma quei terroristici ne vogliono abbattere le istituzioni, come fece il nazismo dal 1939 con la vostra nazione. E i campi di addestramento e di detenzione di al-Shabaab in territorio somalo sono un corpo estraneo rispetto a quel paese, come lo era Auschwitz nella Polonia invasa.
Per questo il paragone di quel consigliere era e resta vergognoso.

Spiace allora leggere nella vostra lettera che con questo argomento avrei suggerito che “Auschwitz era stato costruito in Polonia perché essa era cattolicissima”: solo i malpensanti possono aver fatto una simile connessione. E mi stupisce che lo faccia una nota inviata da una sede diplomatica. Cosa sia stato Auschwitz lo so piuttosto bene, e non solo per questioni familiari. Sono autore, insieme alla Senatrice a vita Liliana Segre, di un libro che ripercorre la sua vicenda, e ho dedicato agli argomenti connessi al nazismo e alle persecuzioni una parte non secondaria della mia attività di studio e di preparazione professionale. Considero perciò il frutto di una mancata comprensione del mio post il tono altrimenti inaccettabile della vostra lettera.

So della pressione fatta da due anni a questa parte a tutte le istanze polacche nel mondo per tutelare la vostra legge, o “Emendamento alla Legge sulla Memoria Nazionale” che condanna come contrario ai fatti qualsiasi accostamento della Polonia o del popolo polacco ai crimini nazisti. E’ una legge che la gran parte degli studiosi internazionali ha comprensibilmente disapprovato, ma che nel caso del mio post non è stata certo violata, come spero conveniate dopo aver letto questa mia risposta

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