Canistro– “Abbiamo appreso da organi di stampa e dal portale della Regione Abruzzo sugli appalti che la Commissione di gara per la concessione delle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro ha individuato nella offerta della Santa Croce, quella migliore ed unica ammessa alla luce del fatto che l’altra azienda in competizione, il Gruppo San Benedetto, non ha raggiunto il punteggio minimo. Siamo fiduciosi che l’esame della documentazione da parte del Rup sia la più rapida possibile per ripartire con la nostra attività industriale nella considerazione che sono molte le cose da mettere a punto prima di rientrare a regime visti i cinque anni di stop”.
È il commento dell’imprenditore Camillo Colella, patron della Santa Croce, sulla conclusione dei lavori della Commissione di gara sulla concessione delle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro che, nell’ambito del bando della Regione Abruzzo del febbraio dello scorso anno, ha assegnato il punteggio maggiore alla società di acque minerali di rilievo nazionale.
Santa Croce era già stata concessionaria delle sorgenti fino alla revoca che ha innescato un contenzioso, ancora in atto, con la Regione Abruzzo.
“In tal senso, auspichiamo un cambio di marcia ed un atteggiamento costruttivo di tutte le componenti coinvolte in questa vicenda, lunga e dolorosa, a partire dai lavoratori che attendono una nuova opportunità – spiega l’ingegnere Colella -. Nonostante la fase burocratica ancora da sbrigare, comunque non possiamo nascondere la nostra soddisfazione dopo cinque anni di battaglie, contenziosi, amarezze e delusioni. Abbiamo cominciato a vedere di nuovo riconosciuti i nostri diritti e non vediamo l’ora di poter tornare ad imbottigliare la preziosa acqua delle sorgenti di Canistro che finora è finita improduttivamente nel fiume Liri”.
Colella spiega ancora che “l’azienda vuole tornare ad investire e contribuire quindi a dare impulso alla economia di un territorio che oggi, come mai, alla luce della emergenza covid, ha bisogno di rialzarsi. A questo proposito, siamo contenti di poter ridare una speranza occupazionale ai lavoratori”.
“Oggi i propositi positivi e la disponibilità a credere di nuovo in un progetto per l’esito positivo della prima fase di un bando lanciato 15 mesi fa, prevalgono rispetto alle rivendicazioni che pure restano, e sono legittime – continua l’imprenditore -. La Santa Croce è stata vessata e aggredita ingiustamente, ha subito discriminazioni, ma noi vogliamo inaugurare una stagione nuova evitando le polemiche per dare spazio al ritorno al lavoro e alla spinta alla economia in un clima di collaborazione e fiducia nel futuro. Siamo naturalmente coscienti che serve l’impegno di tutti: siamo fiduciosi che l’aver dimostrato con i fatti che contro di noi ci sono stati attacchi gravi, fuori luogo ed immotivati, possa contribuire alla riflessione ed a consigliare una condotta diversa da parte dei diversi interlocutori in questa importante vicenda – conclude -. Anche il lavoro, positivo per noi, della commissione di gara, deve far capire che la nostra correttezza e la nostra perseveranza alla fine hanno trionfato”.