Nei giorni scorsi mi è capitato di vedere una vecchia cartolina postale spedita nel lontano 1943 dall’albergo Moderno di Tagliacozzo che prima di chiamarsi Moderno si chiamava Ciamei dal nome di Edoardo il suo proprietario e fondatore. L’albergo si trovava in Via Nazario Sauro, tra Via Damiano Chiesa e Via Lungo Imele. Fu inaugurato agli inizi degli anni venti e pochi anni dopo, nel 1928, il Touring Club Italiano gli conferì la medaglia d’oro per la qualità dei servizi resi alla clientela.
La linea architettonica dell’edificio risentiva della cultura razionalistica dell’epoca, infatti nella facciata principale erano presenti le tipiche colonne e un vistoso balcone che si affacciava sull’ingresso dell’Albergo circondato da comode sdraio e tavolinetti riservati a chi desiderava bere un tè o leggere un giornale. Al lato dell’Albergo, dove ora c’è un enorme palazzo, c’era un campo da tennis in cemento utilizzato solo dagli uomini rigorosamente vestiti con pantaloni lunghi e camicie bianche.
Anche il nome Moderno risentì quasi certamente delle tendenze “moderniste” che nel ventennio ebbero la prevalenza in molte scelte dell’architettura abitativa. Tagliacozzo non fu da meno anche perché in quegli anni il Podestà era Domenico Amicucci fratello del più famoso Ermanno, deputato e Sottosegretario al Ministero delle Corporazioni Fasciste. Ma torniamo alla cartolina postale.
Quando fu spedita, il 18 agosto del 1943, gli eventi romani del 25 luglio raccontavano la caduta e l’arresto di Benito Mussolini. In quei giorni gli ospiti dell’Albergo stavano trascorrendo un breve periodo di riposo lontano dai Palazzi romani e soprattutto dal caldo afoso della Capitale. Tagliacozzo, in quegli anni, era la meta preferita della borghesia romana sia per l’eleganza delle strutture alberghiere e sia per l’aria fresca che si respirava durante le calde serate estive.
La cartolina era indirizzata ad ALIDA VALLI, una delle attrici più famose dell’epoca. Era nata a Pola in Istria nel 1921.In quell’estate del ’43 era ospite dell’Albergo Excelsior di Roma. Nell’autunno di quell’anno si rifiutò di trasferirsi a Venezia per girare alcuni film di propaganda fascista.
Rimase a Roma, dove si nascose con l’aiuto delle amiche Leonor Fini e Luciana d’Avack. Forse non tutti ricordano che nelle vene dell’attrice scorreva del sangue blu; il padre era il barone Gino Altenburger von Marckenstein und Frauenberg e la figlia si chiamava Alida Maria Laura Altenburger.
Si racconta che Alida Valli adottò questo nome d’arte consultando a caso l’elenco telefonico. Ma chi erano gli illustri ospiti dell’Albergo Moderno che inviarono la cartolina ad Alida Valli in quell’agosto del ’43? Iniziamo con LUCIANA D’AVACK probabilmente la migliore amica di Alida Valli. Fu lei a scriverle le poche righe di saluto, dicendole che sarebbe presto tornata a Roma per riabbracciarla.
Anche Luciana era un’attrice. Interpretò il ruolo della “signora del salotto” in uno degli episodi del film “Altri Tempi – Zibaldone 1” diretto da Alessandro Blasetti. A firmare quella cartolina fu anche l’attrice ELLI PARVO. Il suo vero nome era Elvira Gobbo. Durante la sua carriera cinematografica interpretò una cinquantina di film tra i quali “Desiderio”, iniziato nel 1943 da Roberto Rossellini e portato a termine da Marcello Pagliero nel 1946. Nel film Elli Parvo interpretava il ruolo di una donna senza scrupoli, ruolo che ripeterà nel 1946 recitando la parte della “cattiva” nel film “Il sole sorge ancora”, di Aldo Vergano. Insieme ad Alida Valli recitò nel film “Il Grido” diretto da Michelangelo Antonioni.
Elli Parvo è morta nel 2010 all’età di 95 anni.
Un’altra firma che s’intravede nella cartolina è quella di ROSWITHA SCHMIDT. Anche lei attrice di origini tedesche
Fu scoperta da Roberto Rossellini che nel 1943 la diresse nel film “L’uomo dalla croce” Sempre con Rossellini recitò nella pellicola “Desiderio”, dove fu coprotagonista femminile accanto ad Elli Parvo. Dopo questo ruolo apparirà ancora sullo schermo nel 1952 nel film “Nessuno ha tradito” e nel 1957 ne “Il momento più bello” accanto a Marcello Mastroianni e Giovanna Ralli. Fu questa la sua ultima apparizione nel cinema.
Un’altra famosissima attrice firmò quella cartolina, si chiamava CARLA DEL POGGIO. Il suo vero nome era Maria Luisa Attanasio, nata a Napoli nel 1925, fu scoperta ancora adolescente da Vittorio de Sica che la volle come interprete principale nel film “Maddalena… zero in condotta”. Ma la svolta di un’intera vita arrivò quando Carla del Poggio conobbe il regista Alberto Lattuada che sposerà nel 1945.
Negli anni che seguirono, l’attrice prese parte a quattro film di Lattuada: Il bandito (1946), Senza pietà (1948), Il mulino del Po (1949) e Luci del varietà (1950), che il marito diresse in compagnia di un Federico Fellini al suo debutto come regista cinematografico.
Seguiranno poi altre pellicole con registi del calibro di Giuseppe De Santis e Pietro Germi e, con l’avvento del piccolo schermo, anche numerose produzioni televisive. Si ritirò dalle scene dedicandosi ai due figli e al marito, con cui è rimasta sposata per oltre sessant’anni.
Carla del Poggio si spense nella sua casa romana la notte del 14 ottobre del 2010, all’età di 84 anni.
Ma nel retro della cartolina appare anche la firma di un uomo, DIEGO CALCAGNO. Poeta, giornalista ma soprattutto sceneggiatore e critico cinematografico. Collaborò negli anni trenta con diverse testate, di cronache quotidiane, di spettacolo e di letteratura (Il Mattino, Il Ballila, Il Messaggero); a Roma, nello stesso periodo, iniziò la sua collaborazione come sceneggiatore cinematografico per varie produzioni, partecipando saltuariamente anche come attore. Scrisse la sceneggiatura di una decina di film tra i quali “Desiderio” e L’Onorevole Angelina interpretato da Anna Magnani. Diego Calcagno è morto a Grottaferrata il 10 agosto del 1979 all’età di 78 anni. Insomma, a prima vista sembrava una vecchia cartolina illustrata inviata molti anni fa da un Albergo di Tagliacozzo e invece “la cartolina delle attrici” ci ha riportato indietro nel tempo, quando si andava a vedere il cinema in bianco e nero.