Morino – Non usa sofismi dialettici il sindaco di Morino, Roberto D’Amico, nella sua relazione introduttiva. Da un lato sprona i sindaci dei comuni rimasti indietro nel recepire il regolamento per il coordinamento tecnico e per il Forum dei portatori d’interesse del territorio, dall’altro dice chiaro e tondo «Se al Contratto di Fiume ci crediamo tutti, allora è il caso di darsi una mossa. In caso contrario, chi non ci sta, lo dica chiaramente.»
Al tavolo dei relatori, oltre al Sindaco D’Amico, anche quello di Capistrello, Francesco Ciciotti, portavoce del Contratto di Fiume e Amilcare D’Orsi, naturalista, membro del comitato scientifico del Contratto di Fiume. Nel dibattito che è seguito è intervenuta per prima il Sindaco di Castellafiume, Pina Perrozzi che ha esortato i suoi colleghi a «Superare la distanza psicologia fra Val di Nerfa e Valle Roveto. Sono necessarie maggiori sinergie» queste le sue testuali parole
La Perrozzi ha poi parlato di fiume dimenticato e senza argini che tuttavia, resta, insieme alla montagna, una grande ricchezza su cui puntare. Meno bucoliche le parole di Ugo Buffone, Assessore del comune di Canistro che senza mezzi termini, ha parlato di fiume inquinato ma anche di poteri economici che non vogliono essere disturbati.
Il Vice Sindaco di Civitella Roveto, Pierluigi Oddi, ha riferito dell’annoso problema degli sversamenti. A suo dire, già dal 2017, si vedeva acqua sporca provenire dalla galleria della Cartiera. Aggiunge che solo dopo reiterate segnalazioni e proteste, il flusso d’acqua sporca si fermò. «Oggi però fuoriesce dall’Emissario Claudio. La puzza che si sente sul fiume, è la stessa che si sente a Borgo Incile.»
Giulio Lancia, Sindaco di San Vincenzo Valle Roveto, dice che nel suo comune, il Contratto di Fiume è stato approvato il 30 giugno, ma in merito alle problematiche del Liri, per lui, occorre procedere gradualmente cercando di individuare gli scarichi abusivi, anche se la cosa non è semplice perché a suo dire, si vanno a toccare interessi importanti. La Antonella Buffone, Sindaco di Balsorano comunica che il suo comune approverà il regolamento entro la fine di luglio.
Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere di minoranza del comune di Canistro, Angelo Mariani che ha chiesto agli amministratori presenti di fare un minimo di autocritica. «L’inquinamento c’è sempre stato, non ci giriamo attorno, ma il problema fu messo a tacere per questioni di interessi. » Poi cita lo studio condotto da Angelo Bisegna, dell’Università di Teramo, sul fiume Liri. Uno studio che secondo Mariani andrebbe portato in Regione Abruzzo.
Massimo De Maio, di Fare Verde, afferma «Non possiamo continuare a essere tutti ostaggi dell’Arta. La Regione cosa vuole fare? Vuole potenziarlo il servizio? Il direttore generale dell’Arta è un avvocato, altre agenzie di questo tipo hanno ai loro vertici tecnici specializzati nel settore, non giuristi.»
Fra le associazioni presenti, le Aquile Ambientali con Enrico Di Cintio, Il comitato Piani Palentini con Dino De Vecchis e Rosaria Villa, referente di Viviamo il Liri, la consulta delle associazioni che da tempo si battono per il fiume Liri, la quale, insieme Roberto D’Amico e Amilcare D’Orsi, ha rilasciato un’intervista video che TerreMarsicane pubblicherà domani.
Al termine dei lavori, il sindaco D’Amico ha illustrato i passi che secondo lui, il Contratto di Fiume, in qualità di soggetto giuridico, dovrà fare già da lunedì prossimo. Prima di tutto, coinvolgere la Regione Abruzzo, in una campagna di misurazioni sulla qualità delle acque in ingresso nella galleria dell’Emissario. Lo stesso verbale dell’assemblea tenuta ieri dai sindaci, costituirà la piattaforma di programma per una più concreta interlocuzione con la Regione sulla salute del fiume al fine di trovare una soluzione definitiva al problema.