Tagliacozzo – Il principio di incendio, fortunatamente estinto sul nascere, che nei giorni scorsi ha interessato la pineta di Tagliacozzo ha riportato all’attenzione della popolazione le questioni legate allo stato di sicurezza di un bosco che lambisce in più punti il centro abitato. Proprio ieri i due responsabili dell’Associazione di Protezione Civile, Christian Rossi, e Fare Verde, Massimo De Maio, hanno segnalato tutti i rischi che interessano la pineta a causa della scarsa o nulla manutenzione e della mancanza di interventi volti alla prevenzione del rischio incendi boschivi.
Il Presidente della Protezione Civile locale ha evidenziato, tra le altre cose, che, stando al Piano di Emergenza Comunale, nel caso in cui un incendio dovesse seriamente interessare la pineta della Risorgente del Fiume Imele, almeno cinquecento cittadini residenti andrebbero evacuati dalle loro abitazioni. Sul tema sono intervenuti con una nota anche i consiglieri comunali di opposizione Vincenzo Montelisciani e Romana Rubeo.
“I recenti fatti che hanno interessato le montagne dell’aquilano, così come quelli che nella triste estate del 2017 interessarono il Monte Morrone nel sulmontino e, in misura fortunatamente minore, le stesse montagne di Tagliacozzo devono indurre chi amministra a non abbassare mai la guardia sul fronte del rischio incendi boschivi. Non è più rinviabile un serio piano di interventi volti a prevenire tale rischio, che nel caso della pineta di Tagliacozzo non riguarda solo la flora e la fauna ma anche e soprattutto la popolazione visto che in diversi punti il margine boschivo lambisce le abitazioni.
Ricordiamo che durante il Consiglio Comunale del 9 ottobre 2017 presentammo una mozione di indirizzo che impegnava la Giunta e in particolare l’Assessore all’Ambiente Roberto Giovagnorio a predisporre quanto prima interventi mirati tra cui la ripulitura e la manutenzione del sottobosco, l’arretramento del margine boschivo nei punti in cui lambisce le abitazioni, la predisposizione di un sistema di monitoraggio antincendio. La maggioranza respinse allora le nostre proposte giudicandole – citiamo testualmente – «un intralcio all’azione amministrativa» e garantendo che l’Amministrazione «già da tempo» stava studiando tali problematiche e si apprestava a «produrre progetti di riqualificazione seri».
A distanza di tre anni non è stato fatto nulla. A questo punto ci sembra legittimo interrogare l’Amministrazione e l’Assessore Giovagnorio, che gestisce da quattro anni la delega ai lavori pubblici e all’ambiente, se il loro lungo lavoro di studio della situazione sia finalmente giunto a qualche risultato apprezzabile.”