Avezzano – L’avvocato di Magliano dei Marsi, Antonio Morgante, ex capo segreteria dell’ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, è candidato per uno scranno come consigliere della Lega alle prossime amministrative di Avezzano. TerreMarsicane gli ha rivolto alcune domande nell’imminenza ormai della presentazione delle liste, il cui termine è fissato per sabato 22 agosto a mezzogiorno.
Per la legge dei grandi numeri, se Di Pangrazio ha messo in campo una coalizione di 7-8 liste, mentre la Taccone 4, quanto quelle che sostengono Genovesi, è probabile che sia l’ex sindaco ad arrivare per primo.
Beh, sì! Ci può stare ma mai dare nulla per scontato. Il fatto che abbia raccolto 7 liste rispetto alle 11 dell’altra volta fa capire che qualcosa è cambiato.
Quindi per lei sì andrà al ballottaggio?
Sì, credo che realisticamente si andrà al ballottaggio. La nostra è una coalizione politica di centrodestra, dove il centro è rappresentato dall’UDC e dal raggruppamento Cambiamo, che hanno schierato buoni candidati. Poi abbiamo Fratelli d’Italia e Lega che saranno il motore della coalizione in una città che, dal punto di vista politico, mi pare abbastanza orientata. I sondaggi lo confermano.
Come si presenta il suo partito, la Lega, all’appuntamento?
La Lega schiera 6-7 ottimi candidati che secondo me faranno un bel risultato. Forza Italia, per esempio non ha lo stesso numero di candidati in grado di fare risultato. Penso che sul piano politico la Lega esprima una delle migliori liste in senso assoluto.
L’eventuale ballottaggio come lo vede?
È un’altra partita. I profili delle persone a quel punto saranno importanti. Sicuramente hanno assunto una valenza fondamentale alle ultime elezioni, dove entrambe i candidati non erano colorati politicamente, anche se poi De Angelis si è colorato successivamente. Se Tiziano Genovesi va al ballottaggio, in quanto espressione politica, potrà evidentemente contare su un contributo politico non indifferente.
La vostra è la sola coalizione di matrice politica. Se vincesse una coalizione civica, pensa possa rischiare di vedere vacillare i propri equilibri interni, per le eventuali successive ricomposizioni di natura politica?
Può essere ma onestamente, anche per quanto ci riguarda, c’è una parte del centro destra, che corre altrove. Gioca un’altra partita. Vedremo cosa succederà. Noi parleremo agli elettori.
L’elettore avezzanese, secondo lei, cosa cerca realmente per dare il suo voto in maniera convinta? Al di là del solito refrain di puntare sul meno peggio?
Io credo che l’elettore di centro destra, orientato e consapevole, sappia già cosa fare. Per noi della Lega è così. Ci sono dinamiche nazionali che si ripercuotono anche a livello locale. Spero sia così anche per Fratelli d’Italia.
Questo vuol dire che nell’ambito della vostra proposta prevarranno i temi nazionali?
Molti temi locali, come la sicurezza, l’immigrazione, la sanità, il lavoro, sono in realtà temi generali, che quindi entrano nella discussione a prescindere. La sofferenza del commercio locale, fra crisi economica e covid è messo in discussione anche dall’ecommerce. Sono temi importanti, di portata nazionale, che però hanno un forte impatto anche sul tessuto economico avezzanese.
L’ordinanza del Ministro Speranza che impatto può avere sulle elezioni? Qualcuno paventa il rischio di un ulteriore rinvio.
Spero di no. Si parla tanto dei contagi della gente che rientra però non ci dicono quali sono i dati. Mi piacerebbe sapere, dei 450 rientrati ieri, quanti sono sbarcati dai barconi e quanti dagli aerei. Sarebbe bello saperlo. Il fatto che non lo dicano vuol dire che qualche problema c’è.
Che idea s’è fatta sui casi di Covid riscontrati su alcuni migranti, dopo che già erano stati alloggiati nei centri di accoglienza qui in Marsica?
Una gestione pessima del problema. Al di là del tema di come fermare gli sbarchi, che è un altro piano di ragionamento, in questo caso, c’è stata carenza nella gestione. Se tu mi metti i tamponi in aeroporto, non si capisce questa minore attenzione nella gestione degli ingressi dei clandestini. Se poi consentì che questi scappino via, allora siamo in presenza di una gestione politica fallimentare.
Marsilio ha dato mandato all’avvocatura della Regione per opporsi alle scelte del governo di inviare i migranti in Abruzzo. Secondo lei è una scelta fondata o è soltanto una mossa propagandistica?
Potrebbe anche portare a qualcosa, perché dal punto di vista giuridico, le competenze regionali, mi pare siano state fortemente compresse. Dal punto di vista politico potrebbe essere il modo giusto per arrivare a sedersi attorno a un tavolo col governo, e provare a concertare certe scelte.
Possiamo dire che i volti nuovi della politica avezzanese, quelli almeno che si contendono lo scranno più alto del palazzo di città, siano la Taccone e Genovesi?
Sì, diciamo di sì. Genovesi è un giovane imprenditore, la Taccone una giovane professionista, due profili senza dubbio molto diversi per storia e background.
Genovesi pare agitare molto i temi cari alla lega in campo nazionale, migranti, sicurezza.
Porteremo sul campo anche i temi economici e di questo me ne farò carico io. Dai fondi europei alle criticità delle imprese legate al covid e post covid,
Però la sensazione è che sui temi come il lavoro e le crisi industriali, siete sembrati un po’ più tiepidi rispetto ai vostri competitor, non trova?
Stiamo mettendo a terra una strategia di intervento, in particolare sul Nucleo Industriale che ha un peso importante per la città di Avezzano. Faremo asse con la Regione, in particolare con chi si occupa delle attività produttive, andando a valutare interventi sulle infrastrutture che ancora mancano, e andando a puntare sulle nuove tecnologie per diversificare. Oggi realtà come LFoundry sono a rischio perché troppo settorializzate, da qui la necessità di differenziare per avere una chance di sopravvivenza.
La Lega vanta un assessorato molto importante in Regione che è quello all’agricoltura. Le aziende stanno vivendo un momento terribile a causa del crollo dei prezzi dei prodotti. Cosa pensate di fare per sostenere il settore?
Su questo abbiamo già raccolto una serie di proposte da parte delle associazioni di categoria, alcune di queste sono molto importanti. Poi c’è sempre il tema che abbiamo un’infrastruttura, che non è sufficientemente valorizzata ma che potrebbe dare un supporto importante al settore, ed è l’interporto. Oltre a ciò, c’è l’idea di provare una volta per tutte a mettere a terra un progetto di cooperative ben strutturato, che oggi manca e fa fatica a decollare. Strumenti di questo tipo potrebbero favorire la soluzione di molti problemi.
Una volta questo sarebbe stato un argomento di sinistra!
Probabilmente oggi la sinistra si occupa di altro.
Che mi dice sulla polemica sui fondi per l’impianto irriguo del Fucino appostati dalla giunta D’Alfonso e cassati dalla Regione a guida Lega, Fratelli d’Italia?
È una polemica senza senso. Chiunque capisca un po’ di amministrazione pubblica, sa che se tu hai una dotazione di 100, non è che tu la spendi tutta nei prossimi due mesi. D’altra parte la problematica Covid, è caduta sulle nostre teste in maniera del tutto imprevedibile, producendo conseguenze negative sul piano economico, per cui è stato necessario anticipare risorse che verranno rimodulate con più ragionevolezza. Non significa aver tolto i fondi, anche perché la maggior parte degli impegni sono stati portati avanti, il che potrebbe dar luogo a conseguenze di natura contabile e responsabilità di tipo civilistico. Si tratta di una polemica sterile da parte di chi non vuole o non riesce ad approfondire i ragionamenti sull’argomento.