L’AQUILA – Dal 5 ottobre prossimo, nel territorio dell’aquilano, sarà attivo un ambulatorio di riabilitazione neurologica che si aggiungerà all’attuale gamma di visite e prestazioni offerte dall’unità operativa di riabilitazione territoriale diretta dal dr. Antonello Bernardi.
E’ una novità importante perché riguarda una fascia di popolazione affetta da delicate problematiche, causate da patologie come ictus e Parkinson, che rendono necessario sottoporre il paziente a programmi specifici di recupero delle funzioni.
Dal primo lunedì di ottobre, pertanto, gli utenti potranno fissare, tramite il Cup, visite e appuntamenti con lo specialista per essere valutati e successivamente inseriti in specifici percorsi di riabilitazione. L’attivazione del nuovo servizio è stata resa possibile da una convenzione siglata tra la Asl e l’Università di L’Aquila.
La riabilitazione neurologica farà capo alla professoressa Irene Ciancarelli dell’Ateneo del capoluogo abruzzese, che è anche presidente del corso di laurea in fisioterapia. Il ricorso a spiccate professionalità, come la prof.ssa Ciancarelli, rientra nell’ambito della consolidata collaborazione tra Ateneo e azienda sanitaria, finalizzata a migliorare la qualità delle prestazioni e ad ampliare il ventaglio delle attività. La riabilitazione neurologica si avvale di una serie di figure, come fisioterapisti, logopedisti, psicologi e terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, che lavoreranno insieme nel programma di recupero dei pazienti.
Il coordinamento dell’attività degli operatori sanitari è affidato a Rossella Gentile. Il nuovo servizio verrà assicurato nei comprensori degli attuali 3 centri di riabilitazione, Collemaggio, Pizzoli e S. Demetrio ne’ Vestini (aperto ai primi dell’agosto scorso). L’introduzione delle nuove prestazioni riveste grande importanza perché sul territorio si registra un alto numero di bambini, adolescenti e adulti alle prese con problemi causati da malattie, traumatiche o degenerative, come ictus cerebrali, Parkinson e sclerosi multipla.
“La proficua collaborazione intrapresa con l’Università” dichiara il manager Roberto Testa, “ci consente di potenziare un servizio cruciale per il comprensorio e di assistere i pazienti attraverso l’intervento di pool multidisciplinari di operatori, supportando anche le famiglie che devono gestire situazioni difficili per la malattia di un proprio congiunto”.